Liguria: il Parco delle Cinque Terre
Le Cinque Terre non si visitano in agosto, non si visitano in auto e non si visitano di fretta. Quando la bellezza diviene intensa nei più fini particolari, quando l’essenza di una terra si percepisce attraverso un’infinita schiera di muretti a secco che hanno strappato alla natura fertili lembi di coltivo, quando il “meriggiare” di montaliana memoria diviene palpabile tra una vegetazione pressoché intatta, che ora si butta a capofitto nel mare, oppure, più raramente, degrada lentamente verso il bagnasciuga, ci si deve disporre all’ascolto.
Testo di Cristiano Pinotti, foto di Alessandro Aramini e Angelo Fanzini
L’auto, ma qualsiasi altro mezzo motorizzato, diviene superfluo e le folle agostane troppo contrastano con la spiritualità che pare pervadere questo lembo di terra, delimitato da un mare incontaminato e da aspre montagne che disegnano l’habitat per la vite. Per comprendere questi cinque, bellissimi, borghi e il loro territorio aspro e selvaggio, ma nello stesso tempo raffinato e dolce, è meglio affidarsi alle proprie gambe e percorrere i numerosi sentieri che si intrecciano in questo lembo di Riviera di Levante.
Per chi arriva da nord è la “porta” delle Cinque Terre. Spaccato in due - la parte più antica con la sua caratteristica atmosfera e quella più moderna, la Fegina, vocata al turismo balneare di massa – Monterosso è il paese più adatto per iniziare a conoscere questo territorio. Percorrendo i vicoli del borgo vecchio, merita una sosta la duecentesca chiesa di San Giovanni Battista, con la sua facciata bicroma a fasce bianche e nere, che si aprono in uno spettacolare rosone in marmo e nell’interessantissimo portale ogivale. Notevole anche la torre campanaria merlata e l’interno a cinque navate.
Da non perdere, inoltre, il parco letterario dedicato a Eugenio Montale, la seicentesca chiesa di San Francesco, che custodisce pregevoli dipinti, e il castello. Nei pressi del borgo, il promontorio del Mesco offre alcuni dei più begli scorci sul Parco, mentre l’eremo di Santa Maddalena, immerso nel verde, e il Santuario della Madonna di Soviore riportano alla dimensione religiosa.
Uno spettacolo multicolore che si tuffa nel mare da un promontorio vertiginoso, questa è Vernazza, probabilmente il borgo più spettacolare delle Cinque Terre, l’unico a possedere un porticciolo turistico. La bellezza del paese, oltre che nelle sue torri genovesi, risiede nella struttura urbanistica di epoca medievale che vede un incoerente addossarsi di case le une contro le altre, sino a formare un’affascinante veduta d’insieme dai toni pastello. L’abitato è dominato dalla chiesa di Santa Margherita d’Antiochia, di chiara origine medioevale, ma con evidenti rimaneggiamenti seicenteschi. Tra le case abbarbicate sulla montagna si risale la ripida scalinata che, oltre l'abitato, si congiunge al sentiero che collega Vernazza a Corniglia.
Un gradino per ogni giorno dell’anno, questa la distanza che collega Corniglia al mare. Una lunga scalinata che riporta al mare questo borgo sospeso a mezz’aria, dalle caratteristiche più montane che marinare. Bellissima la chiesa di San Pietro, tre navate di purissimo gotico ligure impreziosite da un ricco rosone in marmo di Carrara. Nei dintorni, da non perdere un’escursione alla spiaggia, in ciottoli, di Guvano e alla Collina delle Tre Croci, con splendida vista sulla costa di levante.
Un minuscolo approdo si contrappone a uno sperone di roccia scura a strapiombo sul mare. È Manarola, celebre per le sue ripide scalinate, per i suoi vicoli lastricati in pietre levigate dal cammino dei secoli, per i suoi gozzi e le sue lance tirate in secco quando il mare è gonfio di rabbia e si infrange sul nero scoglio che caratterizza il borgo. Tra gli stretti vicoli variopinti, il più importante edificio di Manarola è certamente la trecentesca chiesa di San Lorenzo, costruita in stile gotico-ligure. Bellissimo il rosone che ne adorna la facciata e di assoluto pregio le molte opere pittoriche custodite nell’interno.
Interessante anche il campanile, ricavato da un’antica torre di avvistamento e i ruderi delle fortificazioni che proteggevano Manarola dagli attacchi provenienti dal mare. Proprio da queste scarne vestigia del passato, si stacca la celebre Via dell’Amore, una suggestiva passeggiata pedonale, che corre a mezza costa, a strapiombo sul mare, fino a Riomaggiore. Un’ora di escursione, meno romantica ma altrettanto interessante, conduce invece al borgo di Volastra, con le case disposte a semicerchi concentrici e al Santuario di Nostra Signora della Salute, completamente in pietra, di chiaro respiro romanico.
Sede del Parco Nazionale, Riomaggiore è un antico borgo di case strettamente addossate, che creano suggestivi giochi di luce e ombra occhieggianti, da un lato al blu del mare, dall’altro al verde scintillante della montagna. Il paese regala notevoli scorci artistici nei murales, che ritraggono la vita di queste terre, nella trecentesca chiesa di San Giovanni Battista, negli oratori di Santa Maria Assunta, di Sant’Antonio Abate e di San Rocco. Nei pressi di Riomaggiore, Torre Guardiola è luogo deputato alle osservazioni naturalistiche attraverso un prezioso percorso immerso nella macchia mediterranea. Il braccio di mare prospiciente Capo Montenero, integralmente protetto, è invece ideale per il birdwatching, mentre la cremagliera, indispensabile strumento agricolo per i terrazzamenti, offre poi la possibilità di raggiungere, con un originale trenino, il Santuario di Nostra Signora di Montenero.
Per chi arriva da nord è la “porta” delle Cinque Terre. Spaccato in due - la parte più antica con la sua caratteristica atmosfera e quella più moderna, la Fegina, vocata al turismo balneare di massa – Monterosso è il paese più adatto per iniziare a conoscere questo territorio. Percorrendo i vicoli del borgo vecchio, merita una sosta la duecentesca chiesa di San Giovanni Battista, con la sua facciata bicroma a fasce bianche e nere, che si aprono in uno spettacolare rosone in marmo e nell’interessantissimo portale ogivale. Notevole anche la torre campanaria merlata e l’interno a cinque navate.
Da non perdere, inoltre, il parco letterario dedicato a Eugenio Montale, la seicentesca chiesa di San Francesco, che custodisce pregevoli dipinti, e il castello. Nei pressi del borgo, il promontorio del Mesco offre alcuni dei più begli scorci sul Parco, mentre l’eremo di Santa Maddalena, immerso nel verde, e il Santuario della Madonna di Soviore riportano alla dimensione religiosa.
Uno spettacolo multicolore che si tuffa nel mare da un promontorio vertiginoso, questa è Vernazza, probabilmente il borgo più spettacolare delle Cinque Terre, l’unico a possedere un porticciolo turistico. La bellezza del paese, oltre che nelle sue torri genovesi, risiede nella struttura urbanistica di epoca medievale che vede un incoerente addossarsi di case le une contro le altre, sino a formare un’affascinante veduta d’insieme dai toni pastello. L’abitato è dominato dalla chiesa di Santa Margherita d’Antiochia, di chiara origine medioevale, ma con evidenti rimaneggiamenti seicenteschi. Tra le case abbarbicate sulla montagna si risale la ripida scalinata che, oltre l'abitato, si congiunge al sentiero che collega Vernazza a Corniglia.
Un gradino per ogni giorno dell’anno, questa la distanza che collega Corniglia al mare. Una lunga scalinata che riporta al mare questo borgo sospeso a mezz’aria, dalle caratteristiche più montane che marinare. Bellissima la chiesa di San Pietro, tre navate di purissimo gotico ligure impreziosite da un ricco rosone in marmo di Carrara. Nei dintorni, da non perdere un’escursione alla spiaggia, in ciottoli, di Guvano e alla Collina delle Tre Croci, con splendida vista sulla costa di levante.
Un minuscolo approdo si contrappone a uno sperone di roccia scura a strapiombo sul mare. È Manarola, celebre per le sue ripide scalinate, per i suoi vicoli lastricati in pietre levigate dal cammino dei secoli, per i suoi gozzi e le sue lance tirate in secco quando il mare è gonfio di rabbia e si infrange sul nero scoglio che caratterizza il borgo. Tra gli stretti vicoli variopinti, il più importante edificio di Manarola è certamente la trecentesca chiesa di San Lorenzo, costruita in stile gotico-ligure. Bellissimo il rosone che ne adorna la facciata e di assoluto pregio le molte opere pittoriche custodite nell’interno.
Interessante anche il campanile, ricavato da un’antica torre di avvistamento e i ruderi delle fortificazioni che proteggevano Manarola dagli attacchi provenienti dal mare. Proprio da queste scarne vestigia del passato, si stacca la celebre Via dell’Amore, una suggestiva passeggiata pedonale, che corre a mezza costa, a strapiombo sul mare, fino a Riomaggiore. Un’ora di escursione, meno romantica ma altrettanto interessante, conduce invece al borgo di Volastra, con le case disposte a semicerchi concentrici e al Santuario di Nostra Signora della Salute, completamente in pietra, di chiaro respiro romanico.
Sede del Parco Nazionale, Riomaggiore è un antico borgo di case strettamente addossate, che creano suggestivi giochi di luce e ombra occhieggianti, da un lato al blu del mare, dall’altro al verde scintillante della montagna. Il paese regala notevoli scorci artistici nei murales, che ritraggono la vita di queste terre, nella trecentesca chiesa di San Giovanni Battista, negli oratori di Santa Maria Assunta, di Sant’Antonio Abate e di San Rocco. Nei pressi di Riomaggiore, Torre Guardiola è luogo deputato alle osservazioni naturalistiche attraverso un prezioso percorso immerso nella macchia mediterranea. Il braccio di mare prospiciente Capo Montenero, integralmente protetto, è invece ideale per il birdwatching, mentre la cremagliera, indispensabile strumento agricolo per i terrazzamenti, offre poi la possibilità di raggiungere, con un originale trenino, il Santuario di Nostra Signora di Montenero.