Costa Rica: da San Josè al Guanacaste
Pura Vida è l'espressione che sintetizza nella sua essenza lo spirito del Costa Rica, esprime la gioia, la vitalità, il senso del bello, la gentilezza e la saggezza del popolo Costaricense. Pura Vida è una filosofia, un approccio alla vita che vi esorterà a mettere in discussione certezze consolidate, non si può restare indifferenti al fascino insito in un saluto che vi sarà rivolto continuamente con il sorriso aperto di chi ha capito quanto importante sia ogni momento di "Pura Vida". Il saluto esprime anche l'augurio che questo stile di vita semplice, pacifista, in armonia con l'ambiente, diventi parte condivisa della vita di tutti. L'amabilità delle persone si riflette nella magia della natura, preservata da un'attenta politica di salvaguardia dell'ecosistema.
Testo e foto di Angelo Fanzini
Il paese centroamericano, un fazzoletto di terra incastonato tra Panama e il Nicaragua, è un modello di come si possa conciliare lo sviluppo e la conservazione delle ricchezze naturali, pur con tutte le contraddizioni e le spinte speculative dettate dalle priorità economiche del mercato. I numeri, meglio di qualsiasi considerazione, evidenziano quanto sia stato fatto per salvare questo paradiso della biodiversità. Il 27% del paese è area protetta, in un territorio di soli 50.000 km quadrati sono presenti 20 parchi nazionali, 60 fra riserve forestali e biologiche, 11 aree vulcaniche protette, meta di studio di vulcanologi e geologi di tutto il mondo, per non parlare delle spiagge e del mare incontaminato della costa pacifica e caraibica.
Nel loro habitat naturale si possono osservare animali come scimmie, armadilli, tapiri, bradipi, formichieri, opossum, pizotes (un plantigrado simile al procione), daini, puma e giaguari, tartarughe, delfini, coccodrilli, serpenti, iguana, e poi uccelli dai mille colori come tucani, pappagalli, colibrì, il mitico uccello Quetzal, sacro per la cultura precolombiana. Sono state censite 850 specie diverse di uccelli, oltre 6000 di farfalle, 220 di rettili, 230 di mammiferi, 13000 varietà di piante che rappresentano oltre il 5% dell'intera ricchezza biologica mondiale. Si tratta di dati che hanno dell'incredibile, a maggior ragione per una nazione che deve fare i conti con risorse economiche limitate, ma che persegue, anche nell'offerta turistica, la priorità dell'equilibrio.
Il Costa Rica è una meta per viaggiatori puri, non è agevole da raggiungere dall'Italia e le condizioni delle strade in loco sono proverbiali per mettere alla prova la resistenza del turista più convinto, ma questo è il prezzo da pagare per poter visitare una delle ultime mete dove trovano rifugio specie animali e vegetali a rischio di estinzione in gran parte del globo e dove fare trekking nella natura incontaminata non è un eufemismo da depliant turistico.
Da San Josè alla Laguna de l'Arenal
Il nostro viaggio inizia dalla capitale San Josè, che raccoglie nel suo vasto tessuto urbano circa la metà della popolazione costaricense, per raggiungere, in una giornata di trasferimento, la Provincia de Guanacaste, sulla costa pacifica. A San Ramon lasciamo la Carretera Interamericana e attraversiamo l'interno del paese lungo la Cordillera de Tilaran, immersi nella rigogliosità del lussureggiante verde tropicale. Il primo impatto visivo con il paesaggio impressiona, si percepisce la netta sensazione della forza prorompente della natura, la strada sembra quasi chiusa, soffocata da una vegetazione debordante alla ricerca spasmodica della luce del sole.
Facciamo sosta al villaggio La Fortuna, (un nome ben augurante e scaramantico per un paese ai piedi di un vulcano) punto di accesso privilegiato al Parco Nazionale Volcan Arenal. Dal 1968, quando un forte terremoto aprì diversi crateri, l'Arenal ha un'attività costante. Lo spettacolo delle eruzioni e delle grandi colate laviche ne fanno una delle mete irrinunciabili di un viaggio in Costa Rica. Ma ci vuole fortuna e tempo perché il vulcano è capriccioso e si nega spesso alla vista, essendo avvolto quasi perennemente da una coltre di nubi.
Le escursioni al cratere sono proibite, ma anche il trekking sui versanti o alle pendici del vulcano sono vietati se non accompagnati da una guida del parco, data la pericolosità dei vapori dei gas che possono fuoriuscire da piccoli crateri e fumarole. Da La Fortuna a Tilaran una strada panoramica prosegue all'interno del parco costeggiando la Laguna de Arenal, un lago che si estende per circa 80 chilometri ai piedi del massiccio vulcanico. Il percorso si snoda tra piantagioni di ananas, foreste pluviali, per discendere a valle fino a Canas, a sud di Liberia.
La regione del Guanacaste
L'ingresso nel Guanacaste ci viene indicato dalla nostra guida mostrandoci l'albero, che oltre a dare il nome alla regione è anche il simbolo nazionale, una pianta che dà uno strano frutto che ricorda la forma dell'orecchio - guanacaste - nella lingua locale. L'area è giustamente famosa per le sue coste, le infinite spiagge bianche e per il clima più favorevole di tutto il Costa Rica, secco e ventilato, con piogge meno frequenti rispetto alla zona caraibica.
Il tour de Las Playas è un must da queste parti, lo si può effettuare con i quad, a cavallo, o in mountain bike. Tra le spiagge da non mancare Sugar Beach, Playa Penca e Playa Flamingo, baie protette da isolotti tropicali e riparate dalle onde oceaniche. A pochi chilometri dal pueblo di Brasilito si accede alla nascosta e deserta Baia de Los Piratas e alla meravigliosa Playa Conchal, più volte votata migliore spiaggia di tutto il Costa Rica, che ha la caratteristica di essere composta di sole conchiglie, da qui il nome.
Il paradiso dei surfisti si trova invece a Playa Grande, quì le alte onde del Pacifico si spengono sulle immense distese di sabbia dove la notte le tartarughe tornano a deporre le uova. I guardiani del Parco di Las Baulas nei periodi di protezione vigilano sulla tranquillità delle tartarughe guidando i turisti negli appostamenti notturni, rigorosamente alla luce naturale (sono vietati i flash e le torce elettriche). Anche Playa Tamarindo, con il caratteristico villaggio che si affaccia sulla baia, è meta degli emuli dei protagonisti del film "Un mercoledì da leoni". L'atmosfera che si respira è un pò hippy e romantica, fascinosa e idealista come lo sono gli sguardi dei surfers quando osservano rapiti la forma dell'onda, sempre alla ricerca di quella perfetta, pietra filosofale della loro vita votata a questo sport.
Tra le attività sportive praticate, il Canopy Tour è tra le più emozionanti e divertenti. Si volteggia sulle cime degli alberi della foresta tropicale a 20 metri di altezza dal suolo, lanciandosi da una piattaforma all'altra, aggrappati a carrucole che scorrono su cavi d'acciaio mentre gli scimpanzé osservano incuriositi dai rami circostanti. La sicurezza è garantita da imbracature anticaduta, doppi moschettoni e dalla cura con cui sono svolte le operazioni dagli assistenti. Il Canopy Tour è un'esperienza adrenalinica senza eccedere nell'estremo, ma sconsigliabile a chi soffre di vertigini perché può creare qualche apprensione.
Ma il Guanacaste non è solo mare cristallino e spiagge infinite, torna protagonista la natura nelle aree protette. Il Parco Nazionale di Palo Verde si estende per 13.000 ettari sulle rive del Rio Tempisque fino alle foci sul golfo di Nicoya. Per raggiungerlo dalla città di Filadelfia si segue uno sterrato fino al pueblo di Ortega, da qui una fantastica pista nella savana porta all'ingresso di Puerto Humo, dove gli operatori del parco organizzano uscite in barca. In circa tre ore di navigazione, seguendo il corso del fiume fin quasi alla foce, si possono osservare in sicurezza tutte le specie animali del parco, soprattutto coccodrilli, caimani, iguana, scimpanzé e un'infinità di uccelli acquatici dai mille colori.
Il Parco Nazionale Rincon de la Vieja si trova a circa 30 chilometri a nordest di Liberia, sulla Cordillera de Guanacaste. Per raggiungere l'ingresso di Las Pailas si tiene la Carretera Interamericana per cinque chilometri, a Guadalupe si devia a destra e si segue un'impegnativa pista sterrata che passa per il villaggio di Curubande. Il parco si estende su una superficie di 14.000 ettari, sovrastato dal massiccio vulcanico del Rincon de la Vieja (1806m) e dal Cerro von Sebach (1898m). I percorsi escursionistici principali sono tre: il sentiero più breve permette di visitare l'area di Las Pailas (con la presenza di fumarole, lagune, piccoli crateri e pozze di fango bollente), la risalita alla sommità del cratere e del Cerro è la più impegnativa e richiede una giornata intera. Noi abbiamo scelto un percorso che in 4/5 ore di cammino termina alla Catarata La Cangreja.
Il sentiero, dalla savana iniziale, si snoda completamente all'interno della foresta primaria, in un ambiente irreale, dove la luce a fatica penetra nel sottobosco a causa della fittissima volta che ci sovrasta a 30/40 metri dal suolo. Camminiamo tra alberi giganti, con radici aeree alte anche 20 metri, diversissimi l'uno dall'altro, mentre sopra le nostre teste risuonano le grida degli scimpanzé congos e i richiami più imprevedibili degli uccelli. Le forme degli alberi hanno un che di inquietante o di preistorico se preferite, non è un caso che Spielberg abbia effettuato molte "location" per i film della serie Jurassic Park proprio nelle foreste del Costa Rica. Il premio della nostra fatica si mostra all'improvviso dal folto della vegetazione: una spettacolare cascata nascosta in un angolo di paradiso.
I tempi della nostra permanenza nel paese centroamericano non ci permettono di realizzare altre escursioni come la visita al Parco di Santa Rosa e di Monteverde, ma riusciamo comunque a visitare Santa Cruz e El Coco per assaporare il clima di alcuni caratteristici centri del Guanacaste prima di raggiungere la capitale San Josè, per il volo di rientro.
Tornando dal Costa Rica un forte senso di realtà ci riporta con i piedi per terra, con la netta sensazione di esserci risvegliati bruscamente dopo un sogno. Poi ci si ricorda di un piccolo paese senza esercito, dove i ritmi sono ancora dettati dalla natura, abitato da persone sincere che amano più di tutto la pace e il loro ambiente, i colori del tramonto nel silenzio di una spiaggia solitaria, il canto indescrivibile degli uccelli all'alba... e non sembra vero. Utopia o realtà? No, è solo Pura Vida.
Nel loro habitat naturale si possono osservare animali come scimmie, armadilli, tapiri, bradipi, formichieri, opossum, pizotes (un plantigrado simile al procione), daini, puma e giaguari, tartarughe, delfini, coccodrilli, serpenti, iguana, e poi uccelli dai mille colori come tucani, pappagalli, colibrì, il mitico uccello Quetzal, sacro per la cultura precolombiana. Sono state censite 850 specie diverse di uccelli, oltre 6000 di farfalle, 220 di rettili, 230 di mammiferi, 13000 varietà di piante che rappresentano oltre il 5% dell'intera ricchezza biologica mondiale. Si tratta di dati che hanno dell'incredibile, a maggior ragione per una nazione che deve fare i conti con risorse economiche limitate, ma che persegue, anche nell'offerta turistica, la priorità dell'equilibrio.
Il Costa Rica è una meta per viaggiatori puri, non è agevole da raggiungere dall'Italia e le condizioni delle strade in loco sono proverbiali per mettere alla prova la resistenza del turista più convinto, ma questo è il prezzo da pagare per poter visitare una delle ultime mete dove trovano rifugio specie animali e vegetali a rischio di estinzione in gran parte del globo e dove fare trekking nella natura incontaminata non è un eufemismo da depliant turistico.
Da San Josè alla Laguna de l'Arenal
Il nostro viaggio inizia dalla capitale San Josè, che raccoglie nel suo vasto tessuto urbano circa la metà della popolazione costaricense, per raggiungere, in una giornata di trasferimento, la Provincia de Guanacaste, sulla costa pacifica. A San Ramon lasciamo la Carretera Interamericana e attraversiamo l'interno del paese lungo la Cordillera de Tilaran, immersi nella rigogliosità del lussureggiante verde tropicale. Il primo impatto visivo con il paesaggio impressiona, si percepisce la netta sensazione della forza prorompente della natura, la strada sembra quasi chiusa, soffocata da una vegetazione debordante alla ricerca spasmodica della luce del sole.
Facciamo sosta al villaggio La Fortuna, (un nome ben augurante e scaramantico per un paese ai piedi di un vulcano) punto di accesso privilegiato al Parco Nazionale Volcan Arenal. Dal 1968, quando un forte terremoto aprì diversi crateri, l'Arenal ha un'attività costante. Lo spettacolo delle eruzioni e delle grandi colate laviche ne fanno una delle mete irrinunciabili di un viaggio in Costa Rica. Ma ci vuole fortuna e tempo perché il vulcano è capriccioso e si nega spesso alla vista, essendo avvolto quasi perennemente da una coltre di nubi.
Le escursioni al cratere sono proibite, ma anche il trekking sui versanti o alle pendici del vulcano sono vietati se non accompagnati da una guida del parco, data la pericolosità dei vapori dei gas che possono fuoriuscire da piccoli crateri e fumarole. Da La Fortuna a Tilaran una strada panoramica prosegue all'interno del parco costeggiando la Laguna de Arenal, un lago che si estende per circa 80 chilometri ai piedi del massiccio vulcanico. Il percorso si snoda tra piantagioni di ananas, foreste pluviali, per discendere a valle fino a Canas, a sud di Liberia.
La regione del Guanacaste
L'ingresso nel Guanacaste ci viene indicato dalla nostra guida mostrandoci l'albero, che oltre a dare il nome alla regione è anche il simbolo nazionale, una pianta che dà uno strano frutto che ricorda la forma dell'orecchio - guanacaste - nella lingua locale. L'area è giustamente famosa per le sue coste, le infinite spiagge bianche e per il clima più favorevole di tutto il Costa Rica, secco e ventilato, con piogge meno frequenti rispetto alla zona caraibica.
Il tour de Las Playas è un must da queste parti, lo si può effettuare con i quad, a cavallo, o in mountain bike. Tra le spiagge da non mancare Sugar Beach, Playa Penca e Playa Flamingo, baie protette da isolotti tropicali e riparate dalle onde oceaniche. A pochi chilometri dal pueblo di Brasilito si accede alla nascosta e deserta Baia de Los Piratas e alla meravigliosa Playa Conchal, più volte votata migliore spiaggia di tutto il Costa Rica, che ha la caratteristica di essere composta di sole conchiglie, da qui il nome.
Il paradiso dei surfisti si trova invece a Playa Grande, quì le alte onde del Pacifico si spengono sulle immense distese di sabbia dove la notte le tartarughe tornano a deporre le uova. I guardiani del Parco di Las Baulas nei periodi di protezione vigilano sulla tranquillità delle tartarughe guidando i turisti negli appostamenti notturni, rigorosamente alla luce naturale (sono vietati i flash e le torce elettriche). Anche Playa Tamarindo, con il caratteristico villaggio che si affaccia sulla baia, è meta degli emuli dei protagonisti del film "Un mercoledì da leoni". L'atmosfera che si respira è un pò hippy e romantica, fascinosa e idealista come lo sono gli sguardi dei surfers quando osservano rapiti la forma dell'onda, sempre alla ricerca di quella perfetta, pietra filosofale della loro vita votata a questo sport.
Tra le attività sportive praticate, il Canopy Tour è tra le più emozionanti e divertenti. Si volteggia sulle cime degli alberi della foresta tropicale a 20 metri di altezza dal suolo, lanciandosi da una piattaforma all'altra, aggrappati a carrucole che scorrono su cavi d'acciaio mentre gli scimpanzé osservano incuriositi dai rami circostanti. La sicurezza è garantita da imbracature anticaduta, doppi moschettoni e dalla cura con cui sono svolte le operazioni dagli assistenti. Il Canopy Tour è un'esperienza adrenalinica senza eccedere nell'estremo, ma sconsigliabile a chi soffre di vertigini perché può creare qualche apprensione.
Ma il Guanacaste non è solo mare cristallino e spiagge infinite, torna protagonista la natura nelle aree protette. Il Parco Nazionale di Palo Verde si estende per 13.000 ettari sulle rive del Rio Tempisque fino alle foci sul golfo di Nicoya. Per raggiungerlo dalla città di Filadelfia si segue uno sterrato fino al pueblo di Ortega, da qui una fantastica pista nella savana porta all'ingresso di Puerto Humo, dove gli operatori del parco organizzano uscite in barca. In circa tre ore di navigazione, seguendo il corso del fiume fin quasi alla foce, si possono osservare in sicurezza tutte le specie animali del parco, soprattutto coccodrilli, caimani, iguana, scimpanzé e un'infinità di uccelli acquatici dai mille colori.
Il Parco Nazionale Rincon de la Vieja si trova a circa 30 chilometri a nordest di Liberia, sulla Cordillera de Guanacaste. Per raggiungere l'ingresso di Las Pailas si tiene la Carretera Interamericana per cinque chilometri, a Guadalupe si devia a destra e si segue un'impegnativa pista sterrata che passa per il villaggio di Curubande. Il parco si estende su una superficie di 14.000 ettari, sovrastato dal massiccio vulcanico del Rincon de la Vieja (1806m) e dal Cerro von Sebach (1898m). I percorsi escursionistici principali sono tre: il sentiero più breve permette di visitare l'area di Las Pailas (con la presenza di fumarole, lagune, piccoli crateri e pozze di fango bollente), la risalita alla sommità del cratere e del Cerro è la più impegnativa e richiede una giornata intera. Noi abbiamo scelto un percorso che in 4/5 ore di cammino termina alla Catarata La Cangreja.
Il sentiero, dalla savana iniziale, si snoda completamente all'interno della foresta primaria, in un ambiente irreale, dove la luce a fatica penetra nel sottobosco a causa della fittissima volta che ci sovrasta a 30/40 metri dal suolo. Camminiamo tra alberi giganti, con radici aeree alte anche 20 metri, diversissimi l'uno dall'altro, mentre sopra le nostre teste risuonano le grida degli scimpanzé congos e i richiami più imprevedibili degli uccelli. Le forme degli alberi hanno un che di inquietante o di preistorico se preferite, non è un caso che Spielberg abbia effettuato molte "location" per i film della serie Jurassic Park proprio nelle foreste del Costa Rica. Il premio della nostra fatica si mostra all'improvviso dal folto della vegetazione: una spettacolare cascata nascosta in un angolo di paradiso.
I tempi della nostra permanenza nel paese centroamericano non ci permettono di realizzare altre escursioni come la visita al Parco di Santa Rosa e di Monteverde, ma riusciamo comunque a visitare Santa Cruz e El Coco per assaporare il clima di alcuni caratteristici centri del Guanacaste prima di raggiungere la capitale San Josè, per il volo di rientro.
Tornando dal Costa Rica un forte senso di realtà ci riporta con i piedi per terra, con la netta sensazione di esserci risvegliati bruscamente dopo un sogno. Poi ci si ricorda di un piccolo paese senza esercito, dove i ritmi sono ancora dettati dalla natura, abitato da persone sincere che amano più di tutto la pace e il loro ambiente, i colori del tramonto nel silenzio di una spiaggia solitaria, il canto indescrivibile degli uccelli all'alba... e non sembra vero. Utopia o realtà? No, è solo Pura Vida.
Informazioni
- Il clima costaricense è tipicamente tropicale con due stagioni fondamentali. La stagione secca va approssimativamente da dicembre a maggio, quella delle piogge da giugno a novembre. Le condizioni stagionali possono variare sensibilmente sia per la posizione geografica che per l'altitudine. La regione del Guanacaste sul Pacifico è la più secca, mentre il Massiccio Centrale e la Costa caraibica sono più piovosi con precipitazioni abbondanti tutto l'anno.
- Nel paese si osserva tutto l'anno l'ora solare: il fuso orario è di 7 ore in meno rispetto all'Italia, 8 quando in Italia vige l'ora legale.
- Il Prefisso telefonico internazionale è lo 00506.
- Aeroporti internazionali: Juan Santa María di San Josè (capitale) e Daniel Oduber di Liberia (provincia del Guanacaste).
- E' riconosciuta la patente italiana. Le principali società di noleggio auto sono presenti con agenzie sia presso gli aeroporti sia nelle località turistiche del Guanacaste. Le flotte disponibili comprendono anche una vasta scelta di Suv e fuoristrada 4x4.
- Viabilità. La Carretera Interamericana e le arterie che collegano i centri principali sono asfaltate. Gran parte delle strade minori sono sterrate, a volte in condizioni difficili a causa del fondo irregolare, mentre buche e fango sono la norma dopo le frequenti piogge. E' vivamente sconsigliata la guida notturna. Fate attenzione a non farvi cogliere in viaggio al tramonto (le 18.00 circa) poiché come in tutte le zone tropicali, la notte scende all'improvviso nel giro di pochi minuti. Se vi avventurate su strade minori poco battute, chiedete informazioni presso i villaggi che incontrate per conoscere le condizioni delle strade, dei ponti e di eventuali guadi.
- Rifornimenti. I distributori si trovano presso i centri abitati e sulle principali reti viarie, per cui prima di affrontare lunghi percorsi sterrati date sempre un'occhiata al serbatoio. I prezzi al litro dei carburanti sono sensibilmente più bassi di quelli praticati in Europa.
- Dove mangiare. Trovare buoni ristoranti non è un problema, la qualità della cucina costaricense è enormemente cresciuta negli anni più recenti. Eccezionale ovunque la frutta tropicale e la Piña, un frullato a base di ananas.
- Scheda Costa Rica Viaggiare Sicuri
- Sito ufficiale Istituto Costaricense del Turismo