Polonia del sud: Cracovia e Breslavia
C’è un’Europa racchiusa tra i Carpazi e il Mar Baltico, che custodisce un patrimonio culturale di valore assoluto, stiamo parlando ovviamente della Polonia e in particolare delle sue regioni più meridionali, oggi ricomprese nei Voivodati di Małopolskie (Piccola Polonia) e di Dolnoslaskie (Bassa Slesia), due dei 16 “voivodati” (unità territoriali) in cui è suddiviso lo stato polacco. Questo territorio al confine con la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Germania vanta due destinazioni imperdibili: Cracovia e Breslavia. La prima, antica capitale della Polonia, fortunatamente risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, detiene il primato di più bella città d’arte di tutto il paese. La seconda, capitale storica della Slesia, conserva splendidi monumenti, complice una prodigiosa opera di restauro votata alla tutela del ricco patrimonio, frutto di mille anni di storia.
Testo e foto di Angelo Fanzini
Cracovia
L’impronta artistica, elegante, raffinata della città è già un biglietto da visita per chi volesse concedersi anche solo un week end in un ambiente intriso di storia, ma non stantio, anzi movimentato da una ricca offerta di spettacoli e di musica dal vivo che vivacizza le serate del cuore più antico della città. Ed è bello vedere come le più moderne tendenze si insinuino tra i tessuti antichi di strade e piazze, senza mutarne per questo l’assetto nobile e sontuoso che, imperterrito, riveste di stile anche le più innovative realtà giovanili.
Basta seguire nell’arco di 24 ore la mutevolezza dello scenario del cuore di Cracovia, la Piazza del Mercato (Rynek Glowny), una delle più belle del mondo e la più grande d’Europa nel medioevo. Splendida di giorno e di notte, con il via vai incessante che, nelle ore più tarde, conduce nei tanti locali, cantine, ristoranti e negozi che vi ruotano attorno. Tutti gli itinerari possibili di Cracovia conducono qui, in questo nucleo medioevale risalente al 1257 quando venne tracciata la prima bozza della piazza e della rete di strade, durante la fondazione della città secondo il diritto di Magdeburgo.
Le testimonianze del glorioso passato della città sono il rinascimentale Mercato coperto dei Tessuti (Sukiennice) posto al centro della piazza (originariamente luogo di commercio e da oltre un secolo sede centrale e poi filale del Museo Nazionale), la solitaria Torre Civica che faceva parte del municipio distrutto nel XIX secolo, e la Chiesa di Santa Maria, la basilica, uno dei simboli di Cracovia con le torri svettanti che si innalzano sopra il centro storico. Qui il maestro di Norimberga Veit Stoss ha creato l’opera della sua vita: l’altare monumentale che attira ogni giorno migliaia di turisti. Questa imponente chiesta gotica del XIV secolo con le sue peculiari due torri asimmetriche è seconda, quanto a dimensioni, solo alla Cattedrale del Wawel. All'angolo meridionale della piazza, si trova la piccola Chiesa di Sant'Adalberto, una delle più vecchie della città, databile intorno all'XI secolo, cioè un secolo prima della costruzione della piazza. Ricostruita in parte nel XVII secolo, oggi la chiesa ostenta uno stile barocco e la cripta della chiesa ospita un piccolo museo sulla storia della Piazza del Mercato.
Quasi tutti gli edifici e palazzi che ruotano intorno alla piazza sono monumenti storici plurisecolari che ospitano, tra l’altro, il Museo Storico della Città di Cracovia e il Centro Internazionale di Cultura, oltre ai numerosi negozi e pub, giardinetti, caffè e ristoranti. Spiccano i dettagli architettonici perfettamente conservati oppure ricostruiti con la massima cura, di facciate, portali, finestre e tetti. Quando le temperature rigide non consentono soste troppo prolungate nei giardini e caffè all’aperto di cui il centro storico è pieno, la consuetudine vuole che ci si sposti nei caratteristici sotterranei medioevali in cui, tra l’altro, si possono ascoltare concerti, specialmente di musica jazz (forse non è troppo noto che Cracovia è considerata la capitale del jazz polacco ed è sede in estate di un Festival di fama internazionale). E’ qui che proliferano quei tanti club notturni che, nel corso degli ultimi anni, hanno visto una crescita esponenziale per venire incontro alle esigenze dei tantissimi giovani e studenti universitari che la popolano (all’incirca 174.000).
La Piazza del Mercato è il fulcro di quell'insieme storico-architettonico dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, che va sotto il nome di Città Vecchia (Stare Miasto). Ed è proprio questo nucleo a creare la specifica atmosfera di Cracovia, uno spazio circoscritto dalla stretta striscia verde detta Planty, che si dirama in due direzioni partendo dal bastione di difesa detto Barbacane e arriva fino alla Collina del Wawel, allungandosi in forma irregolare e alquanto ovale in direzione della Vistola. Il parco sorse nel XIX secolo al posto delle antiche mura urbane che circondavano l’insieme della vecchia Cracovia.
Il più lungo rettilineo nell’ambito di Planty è quello tracciato quasi perfettamente lungo la Strada Reale, il più antico e probabilmente anche il più famoso itinerario turistico che attraversa la città, dalla fortificazione Barbacane e la Porta di San Floriano – che fa parte dell’unico frammento conservato delle antiche mura cittadine e vi si trova anche l’antico Arsenale, oggi parte del Museo Czartoryski – lungo la Ulica Florianska fino alla Piazza del Mercato, e poi lungo le vie Grodzka e Kanonicza, fino al Castello Reale del Wawel. E’ questo un percorso molto affascinante, in quanto legato al periodo di massimo splendore dell’antica capitale polacca.
Lungo la strada si incontrano alcuni musei, tra cui la Casa di Jan Matejko e il Museo Archeologico, e varie gallerie d’arte nonché chiese prestigiose come quella dei Francescani in Piazza di Ognissanti con le famose vetrate dell’artista polacco di fine XIX secolo, Stanislaw Wyspianski, la Basilica della SS. Trinità nella piazza dei Domenicani, la chiesa barocca dei Santi Pietro e Paolo, per finire con la romanica chiesa di Sant’Andrea. Tra gli edifici storici civili di Stare Miasto meritano una visita il rinascimentale Collegium Iuridicum in Ulica Grodzka, il gotico Collegium Maius, sede dell'Università Jagellonica fondata nel 1364 e il Teatro dell'Opera Slowackiego in piazza Sw. Sucha.
Ma il “luogo sacro” della città per eccellenza, venerato dai polacchi e molto apprezzato dai visitatori è il Wawel, la famosissima collina che viene raggiunta dalla parte della corta e stretta via Kanonicza. E’ questa quasi una città nella città, con le mura del Castello e la magnifica Cattedrale a impreziosirne ulteriormente le doti. Quest’ultima, il cui nome completo è Basilica Cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao è il santuario nazionale della Polonia dove lo stesso Papa Giovanni Paolo II aveva preso in considerazione di essere sepolto.
All’interno dell’edificio si trovano numerose tombe non solo di re ma anche di eroi nazionali e poeti polacchi, che testimoniano il ruolo di primo piano avuto da questo luogo sacro nella storia del paese. L'attuale chiesa fu la terza costruita e fu terminata nel 1364. Tra le 18 cappelle in stile gotico e barocco visibili, si distingue la cappella funeraria del re Sigismondo I, eretta fra il 1519 e il 1533 dal toscano Bartolomeo Berrecci, ben riconoscibile dall'esterno per la cupola dorata.
Negli ambienti del Castello (Zamek) si trovano stanze reali, collezioni d’arte orientale e di trofei bellici, collezioni di arazzi fiamminghi e testimonianze archeologiche della presenza cristiana sul territorio polacco da più di mille anni. Entrando dentro le mura si potrà ammirare il bellissimo cortile rinascimentale ad arcate, la Cattedrale, la Vistola che scorre ai piedi della collina e lo straordinario palazzo che si erge sulla riva opposta del fiume, progettato dal celebre architetto Arata Isozaki. E’ il Centro d’Arte e di Tecnica Giapponese “Manggha” che ospita la raccolta di oggetti storici nipponici di uno dei più famosi collezionisti europei, tale Feliks Jasienski.
Un altro punto di grande interesse di Cracovia, che sta via via rinascendo a nuova vita, è il quartiere ebraico di Kazimierz, a sud della città vecchia. Presentato sul grande schermo grazie al regista Steven Spielberg che proprio qui ha girato il suo film “Schindler’s List”, Kazimierz è oggi punto d’incontro giovanile anche per l’apertura di numerosi locali, bar e ristoranti. La straordinaria tolleranza protratta nel tempo è la chiave per capire anche il successo odierno di questo luogo dove per secoli vissero due popoli e due religioni, ed è qui che vicino alle sinagoghe si elevano le chiese storiche di Santa Caterina e del Corpus Domini. Sono sempre di più gli estimatori di questo quartiere di Cracovia che, con le sue gallerie d’arte, club e caffè, appare come la risposta meno turistica alla Piazza del Mercato, crocevia di fermento artistico e culturale più autentico grazie alla presenza di realtà ancora originali come i laboratori di artigianato, ad esempio (pellettieri, calzolai e intagliatori), che non soccombono alla proliferazione di alberghi e ristoranti di lusso.
E' un piacere soffermarsi tra le sue vie, nei luoghi di culto a un passo dai posti di vera cultura artistica, lungo la strada Szeroka, ad esempio, dove ogni anno si svolge in estate il grande concerto finale del Festival della Cultura Ebraica, importante appuntamento del cartellone culturale di Cracovia. Sulla stessa via si trovano, tra l’altro, tre santuari ebraici insieme al più prezioso, la Vecchia Sinagoga (Alte Schul) che è la costruzione ebraica più antica di tutta la Polonia, databile intorno al XV secolo. Una chicca da tenere a mente, se si ama l’antiquariato e i mercatini delle pulci, sono i mercati di Piazza Nuova (Plac Nowy) e di Hala Targowa nel vicino quartiere di Grzegorzki, che si svolgono ogni domenica mattina.
I dintorni
Vale la pena inoltrarsi nei dintorni di Cracovia per almeno due motivi: gustare alcuni del prodotti tipici più pregiati della regione e visitare le chiese medioevali in legno della Polonia meridionale: le sei meglio conservate e dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco sono Debno Podhalanskie, Blizne, Sekowa, Binarowa, Lipnica Murowana e Haczow. Si trovano ai piedi dei monti Tatra, la più alta catena montuosa dei Carpazi, e sono affascinanti esempi di arte e cultura popolare sacra che colpiscono per i magnifici interni decorati. Per il primo motivo, basti ricordare che proprio in questa zona dominata dai monti Tatra si producono i primi due prodotti alimentari polacchi insigniti del marchio di qualità e tutela dell’Unione Europea: sono due formaggi di latte di pecora, la bryndza e lo oscypek, caratteristico formaggio affumicato prodotto in piccole forme dalle curiose decorazioni in rilievo.
Un’altra tappa interessante, e forse non troppo nota, è il villaggio dipinto di Zalipie dove l'arte e l'artigianato popolare si esprimono attraverso decorazioni floreali degli esterni e interni delle case, una tradizione tramandata dalle donne del villaggio. Siamo a circa 30 km da Tarnow a est di Cracovia. E’ possibile vedere le donne del luogo all’opera nella Casa delle Pittrici dove, per la verità, è anche possibile partecipare a un breve corso di tecniche di pittura. E’ un luogo insolito questo, che da quasi 80 anni protrae e rinnova la tradizione artistica delle pitture sulle pareti delle case, delle cappelle, delle casse, dei mobili, dell’attrezzatura in cucina, e dei quadretti.
Breslavia (Wroclaw)
Wroclaw è il nome attuale in polacco, ma di origine tedesca è Breslavia (Breslau in tedesco), città attraversata dall’Oder, trasformata in fortezza nel periodo bellico ed oggi centro culturale prolifico di eventi ad alto profilo e di vita notturna non meno di Cracovia. Città universitaria anch’essa, Breslavia è piena di studenti e giovani visitatori, invogliati anche dai nuovi voli a basso costo che collegano la città con il resto d’Europa e con gli aeroporti di Milano e Roma, in particolare.
Il centro storico gotico e barocco è un monumento a se stante, di sapore mitteleuropeo, e pulsa nel centro di quel prezioso rettangolo che è piazza Rynek ovvero la Piazza del Mercato con lo splendido Municipio in stile gotico rinascimentale (Ratusz) a tre tetti separati, una delle più belle piazze della Polonia da cui si diparte una serie intricata di vicoli dove si condensa un fascino poco noto ancora al turismo di massa. Anche l’interno del Municipio è degno di esser visto per le esposizioni delle raccolte del Museo Storico Municipale e le spettacolari mostre temporanee delle opere dell’arte europea. Tra le sale più meritevoli, citiamo la Sala dei Borghesi al piano terra e la Sala del Consiglio al primo piano.
Il lato meridionale della piazza è noto come “lato delle Coppe d’Oro” a causa della presenza di numerosi ristoranti e osterie di alta qualità con riferimento anche al passato quando vi si vendeva il pesce direttamente sulle strade. E’ possibile notare, davanti all’ingresso del Ratusz, il mosaico in pietra da pavimentazione stradale che rappresenta lo stemma di Breslavia. Di fronte al Municipio si trova la berlina in pietra del 1492 (ricostruita), simbolo del diritto medievale. Tutta la piazza è circondata da palazzi borghesi in stile, tra cui spiccano la Casa dei Sette Elettori al numero 8, la Casa del Sole d’Oro al numero 2, nonché i piccoli appartamenti chiamati con il nome della favola Hansel e Gretel (Jaś e Małgosia).
Oltrepassando i palazzi rinascimentali, percorrendo la via Katedralna, si giunge alla Cattedrale di San Giovanni Battista (Jana Chrzciciela, XII -XV), altro insigne monumento della città, situato nella parte più vecchia e affascinante, Ostrów Tumski, circondata dalle acque dell’Oder, nota anche come “isola della cattedrale”. Questo cuore storico di Breslavia, che consiste nel vecchio borgo costruito intorno al castello divenuto in seguito città, racchiude splendidi monumenti di cui la maggior parte sono religiosi, da qui il soprannome dato dai suoi abitanti di “piccolo Vaticano”: oltre alla cattedrale gotica di Giovanni Battista, vale la pena citare anche la Chiesa di Santa Croce per la sua struttura unica a due livelli sovrapposti (quello inferiore è dedicato a San Bartolomeo, santo patrono della dinastia dei Piast). Dalla torre della cattedrale si gode senz’altro il panorama più bello della città, senza dimenticare le suggestioni imperdibili di una passeggiata serale o notturna a Ostrów Tumski.
Un altro monumento di cui va giustamente fiera Wroclaw è l’Università che si raggiunge percorrendo via Kielbasnicza in direzione dell’Oder e girando a destra nella minuscola via Stare Jakti che è la Via delle Antiche Macellerie dove si respira un’atmosfera fuori dal tempo nonostante oggi gli antichi negozi dei macellai siano mutati in spazi per ospitare gallerie di artisti e creativi. Arrivati all’Università (Uniwersytet) ci si trova davanti al più grande complesso monumentale barocco della città, costituito dall’antico Collegio e dalla Chiesa dei Gesuiti. Fondata nel 1702 dall’imperatore Leopoldo I, l’Università è dominata dalla torre quadrata dell’osservatorio, coronata da quattro statue che rappresentano le allegorie della Medicina, della Filosofia, del Diritto e della Teologia.
Oltre all’Oratorium Marianum del piano terra, tutt’ora attivo nell’ospitare concerti, vale la pena visitare l’Aula Leopoldina del primo piano, splendida sala barocca del XVIII secolo ricca di decorazioni, con il suo soffitto dipinto e la statua di Leopoldo I che domina con una certa austerità l’ambiente. Dal quartiere universitario ci si può spingere, oltrepassato il ponte più antico della città, Most Piaskowy, verso l’Isola di Sabbia (Wyspa Piaskowa) dove si trova tra l’altro la chiesa ortodossa di S. Anna, la biblioteca dell’Università e la chiesa gotica di Santa Maria della Sabbia.
Ricca di fascino e cultura, Breslavia è una meta che potrebbe stregare qualsiasi appassionato d’arte anche per la presenza di importanti musei quali il Museo Nazionale, il Museo di Architettura, il Museo Archeologico e il Museo Militare. Ma la vera perla artistica della città è il celebratissimo Panorama Raclawicka, ovvero il Panorama della battaglia di Raclawickza, realizzato a Leopoli (L’viv) alla fine del XIX secolo dai pittori Jan Styka e Wojciech Kossak, per celebrare il centenario della battaglia del 4 aprile 1794, che vide i Polacchi capitanati dall'eroe nazionale Tadeusz Kosciuszko sconfiggere l'esercito imperiale russo.
Si tratta di un esempio strepitoso della tecnica del diaporama, antesignana del cinema, che permette di visionare come in un lungo piano sequenza tutte le prospettive delle scene della battaglia. Per questa sua peculiarità, il dipinto venne gelosamente conservato come una reliquia durante tutta la seconda guerra mondiale. Oggi quest’opera monumentale (parliamo di un dipinto panoramico di 120x15 metri) è una vera e propria istituzione nazionale ed è assolutamente necessaria la prenotazione per poterla vedere.
Breslavia è una città che richiederebbe almeno due o tre giorni interi per poter essere apprezzata in tutte le sue sfaccettature e risorse, ancora poco note e c’è da chiedersi se non sia in parte una fortuna. Ci sono i Giardini giapponesi, ad esempio, inclusi nel parco Szczytnicki dove passeggiare rilassandosi con il sottofondo di scroscianti cascate e corsi d’acqua, c’è la Passeggiata delle Fortificazioni, immersa nel verde per una corsa indietro nel tempo lungo la riva sinistra dell’Oder e c’è il Cimitero ebraico con 1200 tombe, che spicca nella lista dei cimiteri ebraici meglio conservati della Polonia.
Le Chiese della Pace
I dintorni non sono da meno e offrono alcuni tesori protetti dall’Unesco come Patrimoni mondiali dell'umanità. Ci riferiamo alle Chiese della Pace che si trovano immerse nella tranquilla campagna slesiana, a 50/60 chilometri a sud di Breslavia nelle località Jawor e Swidnica. Sono state costruite nel XVII secolo per celebrare la fine della Guerra dei Trent’Anni dopo il trattato di Westfalia che aveva riconosciuto libertà di fede ai protestanti della cattolicissima Slesia, pur con alcune specifiche restrizioni legate proprio alla costruzione di edifici religiosi: banditi tutti i materiali fuorché quelli naturali di legno, paglia e terra, niente campanili o altri segni specificatamente religiosi e prossimità territoriale (per l’esattezza, un tiro di cannone) dal centro cittadino.
La grande fede dei protestanti li portò a concepire una prodezza tecnica senza precedenti. Delle tre chiese originarie sono sopravvissute solo due, quella dello Spirito Santo di Jawor (Kosciol Pokoju pw Ducha Swietego) con balconate decorate da scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, e quella della Santissima Trinità di Swidnica (Kosciol Pokoju pw Trojchy Swietej) che può accogliere 7500 persone. La terza, quella di Głogów, bruciò nel 1758. Costruite interamente in legno, paglia e argilla, rimangono tutt’ora un esempio di architettura in legno con struttura a graticcio tra i più spettacolari in Europa, oltre ad essere di sicuro tra i più grandi simboli di ricerca della libertà religiosa.
Foto Gallery
L’impronta artistica, elegante, raffinata della città è già un biglietto da visita per chi volesse concedersi anche solo un week end in un ambiente intriso di storia, ma non stantio, anzi movimentato da una ricca offerta di spettacoli e di musica dal vivo che vivacizza le serate del cuore più antico della città. Ed è bello vedere come le più moderne tendenze si insinuino tra i tessuti antichi di strade e piazze, senza mutarne per questo l’assetto nobile e sontuoso che, imperterrito, riveste di stile anche le più innovative realtà giovanili.
Basta seguire nell’arco di 24 ore la mutevolezza dello scenario del cuore di Cracovia, la Piazza del Mercato (Rynek Glowny), una delle più belle del mondo e la più grande d’Europa nel medioevo. Splendida di giorno e di notte, con il via vai incessante che, nelle ore più tarde, conduce nei tanti locali, cantine, ristoranti e negozi che vi ruotano attorno. Tutti gli itinerari possibili di Cracovia conducono qui, in questo nucleo medioevale risalente al 1257 quando venne tracciata la prima bozza della piazza e della rete di strade, durante la fondazione della città secondo il diritto di Magdeburgo.
Le testimonianze del glorioso passato della città sono il rinascimentale Mercato coperto dei Tessuti (Sukiennice) posto al centro della piazza (originariamente luogo di commercio e da oltre un secolo sede centrale e poi filale del Museo Nazionale), la solitaria Torre Civica che faceva parte del municipio distrutto nel XIX secolo, e la Chiesa di Santa Maria, la basilica, uno dei simboli di Cracovia con le torri svettanti che si innalzano sopra il centro storico. Qui il maestro di Norimberga Veit Stoss ha creato l’opera della sua vita: l’altare monumentale che attira ogni giorno migliaia di turisti. Questa imponente chiesta gotica del XIV secolo con le sue peculiari due torri asimmetriche è seconda, quanto a dimensioni, solo alla Cattedrale del Wawel. All'angolo meridionale della piazza, si trova la piccola Chiesa di Sant'Adalberto, una delle più vecchie della città, databile intorno all'XI secolo, cioè un secolo prima della costruzione della piazza. Ricostruita in parte nel XVII secolo, oggi la chiesa ostenta uno stile barocco e la cripta della chiesa ospita un piccolo museo sulla storia della Piazza del Mercato.
Quasi tutti gli edifici e palazzi che ruotano intorno alla piazza sono monumenti storici plurisecolari che ospitano, tra l’altro, il Museo Storico della Città di Cracovia e il Centro Internazionale di Cultura, oltre ai numerosi negozi e pub, giardinetti, caffè e ristoranti. Spiccano i dettagli architettonici perfettamente conservati oppure ricostruiti con la massima cura, di facciate, portali, finestre e tetti. Quando le temperature rigide non consentono soste troppo prolungate nei giardini e caffè all’aperto di cui il centro storico è pieno, la consuetudine vuole che ci si sposti nei caratteristici sotterranei medioevali in cui, tra l’altro, si possono ascoltare concerti, specialmente di musica jazz (forse non è troppo noto che Cracovia è considerata la capitale del jazz polacco ed è sede in estate di un Festival di fama internazionale). E’ qui che proliferano quei tanti club notturni che, nel corso degli ultimi anni, hanno visto una crescita esponenziale per venire incontro alle esigenze dei tantissimi giovani e studenti universitari che la popolano (all’incirca 174.000).
La Piazza del Mercato è il fulcro di quell'insieme storico-architettonico dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, che va sotto il nome di Città Vecchia (Stare Miasto). Ed è proprio questo nucleo a creare la specifica atmosfera di Cracovia, uno spazio circoscritto dalla stretta striscia verde detta Planty, che si dirama in due direzioni partendo dal bastione di difesa detto Barbacane e arriva fino alla Collina del Wawel, allungandosi in forma irregolare e alquanto ovale in direzione della Vistola. Il parco sorse nel XIX secolo al posto delle antiche mura urbane che circondavano l’insieme della vecchia Cracovia.
Il più lungo rettilineo nell’ambito di Planty è quello tracciato quasi perfettamente lungo la Strada Reale, il più antico e probabilmente anche il più famoso itinerario turistico che attraversa la città, dalla fortificazione Barbacane e la Porta di San Floriano – che fa parte dell’unico frammento conservato delle antiche mura cittadine e vi si trova anche l’antico Arsenale, oggi parte del Museo Czartoryski – lungo la Ulica Florianska fino alla Piazza del Mercato, e poi lungo le vie Grodzka e Kanonicza, fino al Castello Reale del Wawel. E’ questo un percorso molto affascinante, in quanto legato al periodo di massimo splendore dell’antica capitale polacca.
Lungo la strada si incontrano alcuni musei, tra cui la Casa di Jan Matejko e il Museo Archeologico, e varie gallerie d’arte nonché chiese prestigiose come quella dei Francescani in Piazza di Ognissanti con le famose vetrate dell’artista polacco di fine XIX secolo, Stanislaw Wyspianski, la Basilica della SS. Trinità nella piazza dei Domenicani, la chiesa barocca dei Santi Pietro e Paolo, per finire con la romanica chiesa di Sant’Andrea. Tra gli edifici storici civili di Stare Miasto meritano una visita il rinascimentale Collegium Iuridicum in Ulica Grodzka, il gotico Collegium Maius, sede dell'Università Jagellonica fondata nel 1364 e il Teatro dell'Opera Slowackiego in piazza Sw. Sucha.
Ma il “luogo sacro” della città per eccellenza, venerato dai polacchi e molto apprezzato dai visitatori è il Wawel, la famosissima collina che viene raggiunta dalla parte della corta e stretta via Kanonicza. E’ questa quasi una città nella città, con le mura del Castello e la magnifica Cattedrale a impreziosirne ulteriormente le doti. Quest’ultima, il cui nome completo è Basilica Cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao è il santuario nazionale della Polonia dove lo stesso Papa Giovanni Paolo II aveva preso in considerazione di essere sepolto.
All’interno dell’edificio si trovano numerose tombe non solo di re ma anche di eroi nazionali e poeti polacchi, che testimoniano il ruolo di primo piano avuto da questo luogo sacro nella storia del paese. L'attuale chiesa fu la terza costruita e fu terminata nel 1364. Tra le 18 cappelle in stile gotico e barocco visibili, si distingue la cappella funeraria del re Sigismondo I, eretta fra il 1519 e il 1533 dal toscano Bartolomeo Berrecci, ben riconoscibile dall'esterno per la cupola dorata.
Negli ambienti del Castello (Zamek) si trovano stanze reali, collezioni d’arte orientale e di trofei bellici, collezioni di arazzi fiamminghi e testimonianze archeologiche della presenza cristiana sul territorio polacco da più di mille anni. Entrando dentro le mura si potrà ammirare il bellissimo cortile rinascimentale ad arcate, la Cattedrale, la Vistola che scorre ai piedi della collina e lo straordinario palazzo che si erge sulla riva opposta del fiume, progettato dal celebre architetto Arata Isozaki. E’ il Centro d’Arte e di Tecnica Giapponese “Manggha” che ospita la raccolta di oggetti storici nipponici di uno dei più famosi collezionisti europei, tale Feliks Jasienski.
Un altro punto di grande interesse di Cracovia, che sta via via rinascendo a nuova vita, è il quartiere ebraico di Kazimierz, a sud della città vecchia. Presentato sul grande schermo grazie al regista Steven Spielberg che proprio qui ha girato il suo film “Schindler’s List”, Kazimierz è oggi punto d’incontro giovanile anche per l’apertura di numerosi locali, bar e ristoranti. La straordinaria tolleranza protratta nel tempo è la chiave per capire anche il successo odierno di questo luogo dove per secoli vissero due popoli e due religioni, ed è qui che vicino alle sinagoghe si elevano le chiese storiche di Santa Caterina e del Corpus Domini. Sono sempre di più gli estimatori di questo quartiere di Cracovia che, con le sue gallerie d’arte, club e caffè, appare come la risposta meno turistica alla Piazza del Mercato, crocevia di fermento artistico e culturale più autentico grazie alla presenza di realtà ancora originali come i laboratori di artigianato, ad esempio (pellettieri, calzolai e intagliatori), che non soccombono alla proliferazione di alberghi e ristoranti di lusso.
E' un piacere soffermarsi tra le sue vie, nei luoghi di culto a un passo dai posti di vera cultura artistica, lungo la strada Szeroka, ad esempio, dove ogni anno si svolge in estate il grande concerto finale del Festival della Cultura Ebraica, importante appuntamento del cartellone culturale di Cracovia. Sulla stessa via si trovano, tra l’altro, tre santuari ebraici insieme al più prezioso, la Vecchia Sinagoga (Alte Schul) che è la costruzione ebraica più antica di tutta la Polonia, databile intorno al XV secolo. Una chicca da tenere a mente, se si ama l’antiquariato e i mercatini delle pulci, sono i mercati di Piazza Nuova (Plac Nowy) e di Hala Targowa nel vicino quartiere di Grzegorzki, che si svolgono ogni domenica mattina.
I dintorni
Vale la pena inoltrarsi nei dintorni di Cracovia per almeno due motivi: gustare alcuni del prodotti tipici più pregiati della regione e visitare le chiese medioevali in legno della Polonia meridionale: le sei meglio conservate e dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco sono Debno Podhalanskie, Blizne, Sekowa, Binarowa, Lipnica Murowana e Haczow. Si trovano ai piedi dei monti Tatra, la più alta catena montuosa dei Carpazi, e sono affascinanti esempi di arte e cultura popolare sacra che colpiscono per i magnifici interni decorati. Per il primo motivo, basti ricordare che proprio in questa zona dominata dai monti Tatra si producono i primi due prodotti alimentari polacchi insigniti del marchio di qualità e tutela dell’Unione Europea: sono due formaggi di latte di pecora, la bryndza e lo oscypek, caratteristico formaggio affumicato prodotto in piccole forme dalle curiose decorazioni in rilievo.
Un’altra tappa interessante, e forse non troppo nota, è il villaggio dipinto di Zalipie dove l'arte e l'artigianato popolare si esprimono attraverso decorazioni floreali degli esterni e interni delle case, una tradizione tramandata dalle donne del villaggio. Siamo a circa 30 km da Tarnow a est di Cracovia. E’ possibile vedere le donne del luogo all’opera nella Casa delle Pittrici dove, per la verità, è anche possibile partecipare a un breve corso di tecniche di pittura. E’ un luogo insolito questo, che da quasi 80 anni protrae e rinnova la tradizione artistica delle pitture sulle pareti delle case, delle cappelle, delle casse, dei mobili, dell’attrezzatura in cucina, e dei quadretti.
Breslavia (Wroclaw)
Wroclaw è il nome attuale in polacco, ma di origine tedesca è Breslavia (Breslau in tedesco), città attraversata dall’Oder, trasformata in fortezza nel periodo bellico ed oggi centro culturale prolifico di eventi ad alto profilo e di vita notturna non meno di Cracovia. Città universitaria anch’essa, Breslavia è piena di studenti e giovani visitatori, invogliati anche dai nuovi voli a basso costo che collegano la città con il resto d’Europa e con gli aeroporti di Milano e Roma, in particolare.
Il centro storico gotico e barocco è un monumento a se stante, di sapore mitteleuropeo, e pulsa nel centro di quel prezioso rettangolo che è piazza Rynek ovvero la Piazza del Mercato con lo splendido Municipio in stile gotico rinascimentale (Ratusz) a tre tetti separati, una delle più belle piazze della Polonia da cui si diparte una serie intricata di vicoli dove si condensa un fascino poco noto ancora al turismo di massa. Anche l’interno del Municipio è degno di esser visto per le esposizioni delle raccolte del Museo Storico Municipale e le spettacolari mostre temporanee delle opere dell’arte europea. Tra le sale più meritevoli, citiamo la Sala dei Borghesi al piano terra e la Sala del Consiglio al primo piano.
Il lato meridionale della piazza è noto come “lato delle Coppe d’Oro” a causa della presenza di numerosi ristoranti e osterie di alta qualità con riferimento anche al passato quando vi si vendeva il pesce direttamente sulle strade. E’ possibile notare, davanti all’ingresso del Ratusz, il mosaico in pietra da pavimentazione stradale che rappresenta lo stemma di Breslavia. Di fronte al Municipio si trova la berlina in pietra del 1492 (ricostruita), simbolo del diritto medievale. Tutta la piazza è circondata da palazzi borghesi in stile, tra cui spiccano la Casa dei Sette Elettori al numero 8, la Casa del Sole d’Oro al numero 2, nonché i piccoli appartamenti chiamati con il nome della favola Hansel e Gretel (Jaś e Małgosia).
Oltrepassando i palazzi rinascimentali, percorrendo la via Katedralna, si giunge alla Cattedrale di San Giovanni Battista (Jana Chrzciciela, XII -XV), altro insigne monumento della città, situato nella parte più vecchia e affascinante, Ostrów Tumski, circondata dalle acque dell’Oder, nota anche come “isola della cattedrale”. Questo cuore storico di Breslavia, che consiste nel vecchio borgo costruito intorno al castello divenuto in seguito città, racchiude splendidi monumenti di cui la maggior parte sono religiosi, da qui il soprannome dato dai suoi abitanti di “piccolo Vaticano”: oltre alla cattedrale gotica di Giovanni Battista, vale la pena citare anche la Chiesa di Santa Croce per la sua struttura unica a due livelli sovrapposti (quello inferiore è dedicato a San Bartolomeo, santo patrono della dinastia dei Piast). Dalla torre della cattedrale si gode senz’altro il panorama più bello della città, senza dimenticare le suggestioni imperdibili di una passeggiata serale o notturna a Ostrów Tumski.
Un altro monumento di cui va giustamente fiera Wroclaw è l’Università che si raggiunge percorrendo via Kielbasnicza in direzione dell’Oder e girando a destra nella minuscola via Stare Jakti che è la Via delle Antiche Macellerie dove si respira un’atmosfera fuori dal tempo nonostante oggi gli antichi negozi dei macellai siano mutati in spazi per ospitare gallerie di artisti e creativi. Arrivati all’Università (Uniwersytet) ci si trova davanti al più grande complesso monumentale barocco della città, costituito dall’antico Collegio e dalla Chiesa dei Gesuiti. Fondata nel 1702 dall’imperatore Leopoldo I, l’Università è dominata dalla torre quadrata dell’osservatorio, coronata da quattro statue che rappresentano le allegorie della Medicina, della Filosofia, del Diritto e della Teologia.
Oltre all’Oratorium Marianum del piano terra, tutt’ora attivo nell’ospitare concerti, vale la pena visitare l’Aula Leopoldina del primo piano, splendida sala barocca del XVIII secolo ricca di decorazioni, con il suo soffitto dipinto e la statua di Leopoldo I che domina con una certa austerità l’ambiente. Dal quartiere universitario ci si può spingere, oltrepassato il ponte più antico della città, Most Piaskowy, verso l’Isola di Sabbia (Wyspa Piaskowa) dove si trova tra l’altro la chiesa ortodossa di S. Anna, la biblioteca dell’Università e la chiesa gotica di Santa Maria della Sabbia.
Ricca di fascino e cultura, Breslavia è una meta che potrebbe stregare qualsiasi appassionato d’arte anche per la presenza di importanti musei quali il Museo Nazionale, il Museo di Architettura, il Museo Archeologico e il Museo Militare. Ma la vera perla artistica della città è il celebratissimo Panorama Raclawicka, ovvero il Panorama della battaglia di Raclawickza, realizzato a Leopoli (L’viv) alla fine del XIX secolo dai pittori Jan Styka e Wojciech Kossak, per celebrare il centenario della battaglia del 4 aprile 1794, che vide i Polacchi capitanati dall'eroe nazionale Tadeusz Kosciuszko sconfiggere l'esercito imperiale russo.
Si tratta di un esempio strepitoso della tecnica del diaporama, antesignana del cinema, che permette di visionare come in un lungo piano sequenza tutte le prospettive delle scene della battaglia. Per questa sua peculiarità, il dipinto venne gelosamente conservato come una reliquia durante tutta la seconda guerra mondiale. Oggi quest’opera monumentale (parliamo di un dipinto panoramico di 120x15 metri) è una vera e propria istituzione nazionale ed è assolutamente necessaria la prenotazione per poterla vedere.
Breslavia è una città che richiederebbe almeno due o tre giorni interi per poter essere apprezzata in tutte le sue sfaccettature e risorse, ancora poco note e c’è da chiedersi se non sia in parte una fortuna. Ci sono i Giardini giapponesi, ad esempio, inclusi nel parco Szczytnicki dove passeggiare rilassandosi con il sottofondo di scroscianti cascate e corsi d’acqua, c’è la Passeggiata delle Fortificazioni, immersa nel verde per una corsa indietro nel tempo lungo la riva sinistra dell’Oder e c’è il Cimitero ebraico con 1200 tombe, che spicca nella lista dei cimiteri ebraici meglio conservati della Polonia.
Le Chiese della Pace
I dintorni non sono da meno e offrono alcuni tesori protetti dall’Unesco come Patrimoni mondiali dell'umanità. Ci riferiamo alle Chiese della Pace che si trovano immerse nella tranquilla campagna slesiana, a 50/60 chilometri a sud di Breslavia nelle località Jawor e Swidnica. Sono state costruite nel XVII secolo per celebrare la fine della Guerra dei Trent’Anni dopo il trattato di Westfalia che aveva riconosciuto libertà di fede ai protestanti della cattolicissima Slesia, pur con alcune specifiche restrizioni legate proprio alla costruzione di edifici religiosi: banditi tutti i materiali fuorché quelli naturali di legno, paglia e terra, niente campanili o altri segni specificatamente religiosi e prossimità territoriale (per l’esattezza, un tiro di cannone) dal centro cittadino.
La grande fede dei protestanti li portò a concepire una prodezza tecnica senza precedenti. Delle tre chiese originarie sono sopravvissute solo due, quella dello Spirito Santo di Jawor (Kosciol Pokoju pw Ducha Swietego) con balconate decorate da scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, e quella della Santissima Trinità di Swidnica (Kosciol Pokoju pw Trojchy Swietej) che può accogliere 7500 persone. La terza, quella di Głogów, bruciò nel 1758. Costruite interamente in legno, paglia e argilla, rimangono tutt’ora un esempio di architettura in legno con struttura a graticcio tra i più spettacolari in Europa, oltre ad essere di sicuro tra i più grandi simboli di ricerca della libertà religiosa.
Foto Gallery
Informazioni