Piemonte: Torino storica e contemporanea
Un Antonello Venditti di tanti anni fa definiva Torino come “Napoli che va in montagna”. E benché tutte le epigrafi, soprattutto quelle dedicate a una città, riescano a mettere in luce solo una, o poco più, delle caratteristiche di un’area, la città dei Savoia oggi è ben lontana dallo stereotipo in cui la gran parte degli italiani l’ha relegata. Complice un’attività industriale che ha ben pochi riscontri nel Paese, Torino per decenni è stata assimilata alla FIAT all'esodo legato al lavoro, alle opportunità del mondo dell’automobile.
Testo di Cristiano Pinotti, foto di Angelo Fanzini
Così, questa patina industriale indissolubilmente avvinghiata alla “lotta di classe”, ha coperto il bello, tutto quanto c’è di interessante in una metropoli “made in Italy”, stretta tra il suo fiume e le sue montagne. Ma un evento sportivo, le Olimpiadi invernali del 2006, per una volta anche in Italia, è stato volano della riscoperta di una città, che specchiatasi nel ghiaccio di un pista da pattinaggio si è finalmente ritrovata bella ed elegante, orgogliosa di un ricco passato e proiettata nel pieno di una vitalità contemporanea fatta di design, tecnologia e arte.
Barocco e Liberty
Torino è la città del barocco, del liberty, delle residenze reali, dei ponti e dei portici del centro cittadino, ma anche di tante nuove opere che ne hanno trasformato l’estetica, per secoli confinata nel perimetro “a scacchiera” del Quadrilatero romano che, ancora oggi, ne contraddistingue il centro storico. Il patrimonio architettonico, com’è ovvio che sia, va a totale merito dei Savoia che affidarono la loro capitale ad architetti del calibro di Ascanio Vitozzi, Carlo e Amedeo di Castellamonte, Benedetto Alfieri, Filippo Juvarra e Guarino Guarini. È la Torino barocca, quella della “Corona di Delizie”: un circuito di quattordici Residenze Reali, urbane ed extraurbane, dichiarate “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO nel 1997.
In piazza Castello, cuore della città, brilla Palazzo Madama, di origine romana, con un corpo medioevale più volte rimaneggiato lungo i secoli, deve il suo aspetto attuale all'intervento di Filippo Juvarra, l'architetto principe della Torino Barocca che nel 1721 ne ha rivoluzionato la facciata occidentale e gli interni con l'atrio e il monumentale scalone. Sull'adiacente Piazzetta Reale, incorniciata dalla cancellata ottocentesca, si affaccia il Palazzo Reale, residenza dei Savoia fino al 1865, con i suoi sontuosi interni che ospitano il Museo di Antichità, mentre a lato della piazza si stacca la guglia della chiesa reale di San Lorenzo dalla notevole cupola a tre livelli.
Pochi passi lungo via Accademia delle Scienze e si incontra Palazzo Carignano con la sua spettacolare facciata in cotto e l'ex Palazzo dei Nobili (sede del Museo Egizio), entrambe opere del Guarino Guarini, preludio dell'elegante piazza San Carlo, il salotto di Torino incorniciato da splendidi palazzi e dalle chiese gemelle di San Carlo e Santa Cristina. Spostandoci lungo il Po si torna alle residenze reali con il Castello del Valentino, oggi sede della Facoltà di Architettura, mentre alle porte della città ecco la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria Reale e il Castello di Rivoli.
Su questo impianto fortemente barocco, nella seconda metà dell’Ottocento aleggia l’arte liberty che contribuisce a ridisegnare i viali, le piazze e le residenze borghesi. Proprio in questo periodo Alessandro Antonelli, su richiesta della comunità ebraica concepisce quello che diverrà l’edificio simbolo della città: la Mole, un’immensa costruzione alta ben oltre i 160 metri (ora sede del Museo Nazionale del Cinema) che, grazie all’ascensore panoramico, permette di ammirare uno splendido panorama della città.
L'architettura contemporanea
Negli ultimi anni, grazie anche ai giochi olimpici del 2006, Torino ha vissuto un’evidente trasformazione, una complessa rivoluzione urbanistica che sta restituendo una città più vivibile, moderna e dal respiro europeo. La geografia urbana è stata affidata ad architetti di fama mondiale. La simultanea presenza di grandi architetti come Arata Isozaki, Renzo Piano, Gae Aulenti, Massimiliano Fuksas, Mario Bellini, Mario Botta, Norman Foster e Jean Nouvel ha permesso a Torino di integrare diversi linguaggi architettonici nel tessuto urbano originario. Non solo impianti sportivi fini a se stessi, ma edifici della città e per la città, pulsanti di vita anche a riflettori spenti.
Il Palasport Olimpico, ideato dall'architetto giapponese Arata Isozaki, è un rigoroso parallelepipedo rivestito in acciaio inox con una base in vetro, una struttura avveniristica che si relaziona mirabilmente per forma, dimensioni e materiali, con l'adiacente stadio Olimpico, rivisitazione dell'ex stadio comunale risalente agli anni '30 del secolo scorso ed ora riconsegnato alle tifoserie granata e juventina. L'ex Palahockey oggi trova nuovo utilizzo come struttura polivalente per una grande varietà di impieghi: sport, concerti, spettacoli, congressi, manifestazioni, grandi eventi. La mobilità delle parti divisorie interne, infatti, offre alla struttura una grande flessibilità d'uso.
L’Oval Lingotto, che durante i XX Giochi Olimpici Invernali è stato sede delle gare di pattinaggio di velocità ed ora è destinato a ospitare manifestazioni fieristiche o sportive, sorge proprio a fianco dell’antico stabilimento Fiat. La sua facciata a nord, completamente vetrata e parzialmente curva, mette in relazione l’edificio con il Lingotto in un simbolico confronto visivo, cui contribuisce la plastica silhouette dell'Arco Olimpico, la passerella pedonale che, con la sua spettacolare arcata unica, oltre a collegare il quartiere dell'ex villaggio olimpico, costituisce un vero e proprio simbolo visivo per la città.
Parlare del Lingotto e di storia industriale italiana è un tutt'uno. La fabbrica simbolo della FIAT, modello di razionalismo architettonico, grazie al lavoro di riqualificazione dell'architetto genovese Renzo Piano, rinasce nel 1995 per restituire alla città un grande spazio polifunzionale dedicato ai servizi. Da non perdere una visita alla pista sopraelevata sul tetto dell'edificio, ex circuito di collaudo delle auto, per ammirare i due gioielli di vetro e acciaio che impreziosiscono la struttura: la “Bolla” e lo “Scrigno”, quest'ultimo sede della Pinacoteca “Marella e Giovanni Agnelli”, inaugurata nel 2002.
Il Palavela, disegnato originariamente da Annibale e Giorgio Rigotti per l’Esposizione Internazionale di Italia ’61, è stato profondamente reinterpretato da Gae Aulenti e Arnaldo De Bernardi. Sotto la grande volta a vela, trova oggi collocazione un edificio strutturalmente indipendente, dove vengono ospitate esposizioni temporanee ed itinerari interattivi.
Per completare questo tour nella Torino contemporanea gli appassionati di architettura non potranno mancare una visita alla Parrocchia del “Santo Volto” progettata dall'architetto ticinese Mario Botta. La nuova chiesa si presenta con un impianto a torri circolare, fortemente plastico, una presenza che si colloca pienamente nel contesto urbanistico del nuovo quartiere Spina 3. Di rigorosità scandinava gli interni e originalissimo il campanile, frutto del geniale recupero della ciminiera delle ex acciaierie FIAT.
L’impianto museale
In un interessante itinerario museale che spazia dall’antichità alle avanguardie contemporanee, un posto d’eccezione va riservato al Museo Egizio che, per importanza, è preceduto solo dalla straordinaria collezione de Il Cairo. Eccezionali le sue raccolte di papiri, così come spiccano, per importanza e bellezza, le sue statue, che oggi è possibile ammirare nel suggestivo allestimento scenografico del premio Oscar Dante Ferretti. Tra le tante citiamo quella di Ramses II, considerata (a ragione) uno dei capolavori della scultura egizia, quelle di Amenhotep II, di Sethi II e di Thutmosi III, i gruppi plastici del dio Amon e di Tutankhamon, cui si aggiungono molti altri reperti tra cui sarcofagi, tavole e dipinti. Il Palazzo dell’Accademia delle Scienze che ospita il Museo Egizio è sede anche della pinacoteca della Galleria Sabauda che espone opere di artisti italiani e fiamminghi.
Dopo i 18 anni di restauri di Palazzo Madama ecco finalmente riconsegnato alla città e ai visitatori il rinnovato e interessantissimo Museo Civico d’Arte Antica che trova nelle splendide sale dell'edificio simbolo della storia di Torino una suggestiva collocazione in un percorso ideale dal Medioevo al Barocco. Le ricche collezioni comprendono dipinti, sculture, codici miniati, oreficerie, ceramiche e tessuti tra cui spiccano opere di Antonello da Messina e di Jan Van Eyck.
Tra le altre occasioni di una visita culturale citiamo il Museo Nazionale del Risorgimento all’interno di Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento italiano e nuovamente visitabile a partire dal 2008 dopo i lavori di ristrutturazione; e il Museo di Antichità presso il Palazzo Reale, dove si trovano le collezioni archeologiche raccolte dai Savoia a partire dal Cinquecento nonché la suggestiva Armeria Reale.
Per chi apprezza l’arte contemporanea Torino offre affermate istituzioni museali accanto a gallerie e fondazioni private che ne fanno una delle capitali europee dell'arte. Immancabili una visita alla GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea con le sue 20.000 opere tra dipinti, installazioni e sculture, o al Castello di Rivoli che ospita nelle sue sale il Museo d’Arte Contemporanea, con mostre tematiche dedicate agli artisti del nostro tempo e una prestigiosa collezione permanente, e il Museo della Pubblicità. Di sicuro interesse anche le Fondazioni Sandretto Re Rebaudengo, Merz e Palazzo Bricherasio.
Di tutt'altro genere il Museo dell’Automobile (Mauto) e il Museo Nazionale della Montagna con le sue collezioni permanenti, gli allestimenti temporanei e la spettacolare terrazza panoramica che si affaccia sulla città. Un discorso a parte merita il Museo Nazionale del Cinema: una ricchissima collezione di 9.000 reperti tra dipinti e stampe, 130.000 immagini fotografiche, 200.000 manifesti, 7.000 film e 20.000 volumi dedicati alla settima arte che trova nella spettacolare collocazione su cinque livelli all'interno della Mole Antonelliana un ulteriore elemento di interesse.
Barocco e Liberty
Torino è la città del barocco, del liberty, delle residenze reali, dei ponti e dei portici del centro cittadino, ma anche di tante nuove opere che ne hanno trasformato l’estetica, per secoli confinata nel perimetro “a scacchiera” del Quadrilatero romano che, ancora oggi, ne contraddistingue il centro storico. Il patrimonio architettonico, com’è ovvio che sia, va a totale merito dei Savoia che affidarono la loro capitale ad architetti del calibro di Ascanio Vitozzi, Carlo e Amedeo di Castellamonte, Benedetto Alfieri, Filippo Juvarra e Guarino Guarini. È la Torino barocca, quella della “Corona di Delizie”: un circuito di quattordici Residenze Reali, urbane ed extraurbane, dichiarate “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO nel 1997.
In piazza Castello, cuore della città, brilla Palazzo Madama, di origine romana, con un corpo medioevale più volte rimaneggiato lungo i secoli, deve il suo aspetto attuale all'intervento di Filippo Juvarra, l'architetto principe della Torino Barocca che nel 1721 ne ha rivoluzionato la facciata occidentale e gli interni con l'atrio e il monumentale scalone. Sull'adiacente Piazzetta Reale, incorniciata dalla cancellata ottocentesca, si affaccia il Palazzo Reale, residenza dei Savoia fino al 1865, con i suoi sontuosi interni che ospitano il Museo di Antichità, mentre a lato della piazza si stacca la guglia della chiesa reale di San Lorenzo dalla notevole cupola a tre livelli.
Pochi passi lungo via Accademia delle Scienze e si incontra Palazzo Carignano con la sua spettacolare facciata in cotto e l'ex Palazzo dei Nobili (sede del Museo Egizio), entrambe opere del Guarino Guarini, preludio dell'elegante piazza San Carlo, il salotto di Torino incorniciato da splendidi palazzi e dalle chiese gemelle di San Carlo e Santa Cristina. Spostandoci lungo il Po si torna alle residenze reali con il Castello del Valentino, oggi sede della Facoltà di Architettura, mentre alle porte della città ecco la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria Reale e il Castello di Rivoli.
Su questo impianto fortemente barocco, nella seconda metà dell’Ottocento aleggia l’arte liberty che contribuisce a ridisegnare i viali, le piazze e le residenze borghesi. Proprio in questo periodo Alessandro Antonelli, su richiesta della comunità ebraica concepisce quello che diverrà l’edificio simbolo della città: la Mole, un’immensa costruzione alta ben oltre i 160 metri (ora sede del Museo Nazionale del Cinema) che, grazie all’ascensore panoramico, permette di ammirare uno splendido panorama della città.
L'architettura contemporanea
Negli ultimi anni, grazie anche ai giochi olimpici del 2006, Torino ha vissuto un’evidente trasformazione, una complessa rivoluzione urbanistica che sta restituendo una città più vivibile, moderna e dal respiro europeo. La geografia urbana è stata affidata ad architetti di fama mondiale. La simultanea presenza di grandi architetti come Arata Isozaki, Renzo Piano, Gae Aulenti, Massimiliano Fuksas, Mario Bellini, Mario Botta, Norman Foster e Jean Nouvel ha permesso a Torino di integrare diversi linguaggi architettonici nel tessuto urbano originario. Non solo impianti sportivi fini a se stessi, ma edifici della città e per la città, pulsanti di vita anche a riflettori spenti.
Il Palasport Olimpico, ideato dall'architetto giapponese Arata Isozaki, è un rigoroso parallelepipedo rivestito in acciaio inox con una base in vetro, una struttura avveniristica che si relaziona mirabilmente per forma, dimensioni e materiali, con l'adiacente stadio Olimpico, rivisitazione dell'ex stadio comunale risalente agli anni '30 del secolo scorso ed ora riconsegnato alle tifoserie granata e juventina. L'ex Palahockey oggi trova nuovo utilizzo come struttura polivalente per una grande varietà di impieghi: sport, concerti, spettacoli, congressi, manifestazioni, grandi eventi. La mobilità delle parti divisorie interne, infatti, offre alla struttura una grande flessibilità d'uso.
L’Oval Lingotto, che durante i XX Giochi Olimpici Invernali è stato sede delle gare di pattinaggio di velocità ed ora è destinato a ospitare manifestazioni fieristiche o sportive, sorge proprio a fianco dell’antico stabilimento Fiat. La sua facciata a nord, completamente vetrata e parzialmente curva, mette in relazione l’edificio con il Lingotto in un simbolico confronto visivo, cui contribuisce la plastica silhouette dell'Arco Olimpico, la passerella pedonale che, con la sua spettacolare arcata unica, oltre a collegare il quartiere dell'ex villaggio olimpico, costituisce un vero e proprio simbolo visivo per la città.
Parlare del Lingotto e di storia industriale italiana è un tutt'uno. La fabbrica simbolo della FIAT, modello di razionalismo architettonico, grazie al lavoro di riqualificazione dell'architetto genovese Renzo Piano, rinasce nel 1995 per restituire alla città un grande spazio polifunzionale dedicato ai servizi. Da non perdere una visita alla pista sopraelevata sul tetto dell'edificio, ex circuito di collaudo delle auto, per ammirare i due gioielli di vetro e acciaio che impreziosiscono la struttura: la “Bolla” e lo “Scrigno”, quest'ultimo sede della Pinacoteca “Marella e Giovanni Agnelli”, inaugurata nel 2002.
Il Palavela, disegnato originariamente da Annibale e Giorgio Rigotti per l’Esposizione Internazionale di Italia ’61, è stato profondamente reinterpretato da Gae Aulenti e Arnaldo De Bernardi. Sotto la grande volta a vela, trova oggi collocazione un edificio strutturalmente indipendente, dove vengono ospitate esposizioni temporanee ed itinerari interattivi.
Per completare questo tour nella Torino contemporanea gli appassionati di architettura non potranno mancare una visita alla Parrocchia del “Santo Volto” progettata dall'architetto ticinese Mario Botta. La nuova chiesa si presenta con un impianto a torri circolare, fortemente plastico, una presenza che si colloca pienamente nel contesto urbanistico del nuovo quartiere Spina 3. Di rigorosità scandinava gli interni e originalissimo il campanile, frutto del geniale recupero della ciminiera delle ex acciaierie FIAT.
L’impianto museale
In un interessante itinerario museale che spazia dall’antichità alle avanguardie contemporanee, un posto d’eccezione va riservato al Museo Egizio che, per importanza, è preceduto solo dalla straordinaria collezione de Il Cairo. Eccezionali le sue raccolte di papiri, così come spiccano, per importanza e bellezza, le sue statue, che oggi è possibile ammirare nel suggestivo allestimento scenografico del premio Oscar Dante Ferretti. Tra le tante citiamo quella di Ramses II, considerata (a ragione) uno dei capolavori della scultura egizia, quelle di Amenhotep II, di Sethi II e di Thutmosi III, i gruppi plastici del dio Amon e di Tutankhamon, cui si aggiungono molti altri reperti tra cui sarcofagi, tavole e dipinti. Il Palazzo dell’Accademia delle Scienze che ospita il Museo Egizio è sede anche della pinacoteca della Galleria Sabauda che espone opere di artisti italiani e fiamminghi.
Dopo i 18 anni di restauri di Palazzo Madama ecco finalmente riconsegnato alla città e ai visitatori il rinnovato e interessantissimo Museo Civico d’Arte Antica che trova nelle splendide sale dell'edificio simbolo della storia di Torino una suggestiva collocazione in un percorso ideale dal Medioevo al Barocco. Le ricche collezioni comprendono dipinti, sculture, codici miniati, oreficerie, ceramiche e tessuti tra cui spiccano opere di Antonello da Messina e di Jan Van Eyck.
Tra le altre occasioni di una visita culturale citiamo il Museo Nazionale del Risorgimento all’interno di Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento italiano e nuovamente visitabile a partire dal 2008 dopo i lavori di ristrutturazione; e il Museo di Antichità presso il Palazzo Reale, dove si trovano le collezioni archeologiche raccolte dai Savoia a partire dal Cinquecento nonché la suggestiva Armeria Reale.
Per chi apprezza l’arte contemporanea Torino offre affermate istituzioni museali accanto a gallerie e fondazioni private che ne fanno una delle capitali europee dell'arte. Immancabili una visita alla GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea con le sue 20.000 opere tra dipinti, installazioni e sculture, o al Castello di Rivoli che ospita nelle sue sale il Museo d’Arte Contemporanea, con mostre tematiche dedicate agli artisti del nostro tempo e una prestigiosa collezione permanente, e il Museo della Pubblicità. Di sicuro interesse anche le Fondazioni Sandretto Re Rebaudengo, Merz e Palazzo Bricherasio.
Di tutt'altro genere il Museo dell’Automobile (Mauto) e il Museo Nazionale della Montagna con le sue collezioni permanenti, gli allestimenti temporanei e la spettacolare terrazza panoramica che si affaccia sulla città. Un discorso a parte merita il Museo Nazionale del Cinema: una ricchissima collezione di 9.000 reperti tra dipinti e stampe, 130.000 immagini fotografiche, 200.000 manifesti, 7.000 film e 20.000 volumi dedicati alla settima arte che trova nella spettacolare collocazione su cinque livelli all'interno della Mole Antonelliana un ulteriore elemento di interesse.
Informazioni
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