Francia del sud: la Corsica
La Corsica è una meta ideale per una vacanza breve, un concentrato di bellezze naturali a portata di mano, dove si uniscono l’asprezza del territorio, il fascino delle coste e i motivi di interesse storici e culturali. Un'isola con una ricchezza tale di paesaggi, tra loro contrastanti, da risultare un microcosmo a sé nel Mediterraneo. Spiagge e mare caraibici, coste stupefacenti e montagne verdeggianti si combinano nel raggio di pochi chilometri.
Testo a cura della redazione, foto di Angelo Fanzini
Da Bastia a Calvi
Bastia non è un semplice punto d’approdo. Anche se per la maggior parte dei turisti la città viene relegata al ruolo di “porto”, da cui raggiungere le incantevoli spiagge dell’isola, Bastia - capoluogo dell’Haute-Corse - ha il fascino tipico delle antiche città marinare. Di origine medievale, la primitiva fortezza “bastiglia”, da cui il suo nome, fu costruita nei primi anni del Trecento, nell’area di Terra-Vecchia, il suo più antico quartiere, che si sviluppa in un tortuoso labirinto di vicoli, tra archi, rampe, passaggi a volta. In Terra-Vecchia da visitare gli oratori di St-Roch e della Immaculée-Conception. Dominata dall’altura fortificata di Terra-Nova, la baia del Vieux Port, è animatissima di caffè e ristoranti che si affacciano su una banchina dove attraccano imbarcazioni da diporto e colorati pescherecci.
Valicato il Colle di Teghime si giunge a Patrimonio, un piccolo borgo famoso per i suoi vini (soprattutto rosé) e per la cinquecentesca chiesa di St-Martin, che spicca tra i vigneti circostanti il paese e nei cui pressi si trova il menhir, con evidenti tratti antropomorfi, denominato u Nativu. Saint-Florent, sull'omonimo golfo, è una graziosa località balneare, stretta attorno alla città vecchia, con le caratteristiche viuzze e il porticciolo, ben fornita di alberghi per tutte le tasche e di ristoranti tipici. Conserva ancora molti edifici settecenteschi. Centro cittadino è Place des Portes, uno spiazzo in terra battuta ai cui margini si concentrano caffè e attività commerciali. Da non mancare la passeggiata sulla marina fino al porticciolo turistico. A sud di Saint-Florent si apre l’area del Nebbio, ricca di spunti culturali tra i quali ci piace citare i menhir di Pieve e la splendida e isolata chiesetta di S. Michele di Murato, gioiello di architettura romanico pisana.
La strada verso Capo Corso corre a mezza costa, permettendo di osservare dall'alto il fascino di questo “dito” che si protende nel mare. Lungo la litoranea si incontrano battigie suggestive, tra le quali la spiaggia nera di Nonza, sovrastata dal villaggio abbarbicato sul monte e dominato da una possente torre quadrata, e quella di Barcaggio, completamente deserta e sferzata dal vento, con all'orizzonte l'isola disabitata de la Giraglia.
Il percorso lungo la costa orientale è più dolce, attraversa innumerevoli marine e paesi come Macinaggio, con un incantevole porto turistico e dalla cui baia salparono le navi genovesi per la battaglia di Lepanto, ed Erbalunga, dallo splendido e variopinto porticciolo. La visita di Capo Corso non può dirsi completa senza una puntata a Sisco - un insieme di tanti minuti villaggi, impreziositi dalla Cappella di St-Michel, piccolo edificio religioso a un’unica navata in stile romanico pisano - e alla vallata di Luri che, tra minuscoli borghi edificati in pietra, conduce alla Torre di Seneca, che una leggenda vuole esilio del filosofo latino, in realtà interessanti ruderi di un castello medioevale.
ll deserto des Agriates, è un'area quasi completamente disabitata, brulla, particolarmente suggestiva, che si estende dal golfo di Saint-Florent sino alla foce dell’Ostriconi e delimitata dal Massiccio di Tenda. La denominazione “deserto” è, a dire il vero impropria, quest’area, infatti è dominata da mirto, rosmarino, corbezzolo, lentisco, finocchio selvatico e cisti. Torniamo sul mare raggiungendo la costa della Balagne e Ile Rousse, il cui nome le deriva dalle rosse rocce granitiche che la circondano. Merita una sosta per il caratteristico mercato locale e la spiaggia di Rincara. La strada, che stretta e tortuosa regala scorci incantevoli nei pressi di Algajola (bellissima la baia, e interessante la cittadella fortificata di origine seicentesca), risale all'altezza di Lumio, per poi ridiscendere e costeggiare il golfo di Calvi.
Calvi è una località turistica rinomata e molto frequentata. La visita può iniziare dalla promenade, lungo la banchina del porto turistico, per poi risalire i gradini che portano nella cittadella fortificata, dominata dal torrione del Palazzo dei Governatori. La Cittadella è un quadrilatero che costituisce un tutt’uno architettonico con il promontorio granitico su cui è stata costruita. Sulla sommità della cittadella sorge la chiesa di St-Jean-Baptiste ricostruita in epoca tardo rinascimentale sui resti di un antico edificio benedettino. Al suo interno, a croce greca, spicca un fonte battesimale in marmo del Cinquecento, un’acquasantiera in alabastro e uno splendido pulpito in legno di quercia. L’altare maggiore in marmo policromo, il crocefisso ligneo e altre opere pittoriche corredano l’edificio sacro. Altri monumenti degni di una visita sono l’Oratorio di St-Antoine e la chiesa di Ste-Marie-Majeure.
Da Calvi a Bonifacio
Il tratto di strada da Calvi a Porto è tra i più entusiasmanti dell'isola. A ogni curva il paesaggio si apre: colori saturi, contrasti tra mare, scogliere e vegetazione colpiscono anche i più refrattari al coinvolgimento. Soste obbligatorie alla stupenda spiaggia di Galeria e al Colle della Croce, da cui si estende la vista sul golfo di Girolata e su Porto. Girolata è un minuto villaggio di pescatori impreziosito da un fortino genovese. Nella sua baia, a metà del Cinquecento, vennero intrappolate e distrutte, ad opera di uno dei tanti Doria che hanno punteggiato la storia di questo tratto di mare, le navi dei pirati di Dragut. Oggi questo golfo è una delle più suggestive località dell’intera isola. Porto, dominato dalla cime granitiche di Capo d'Orto, è un sicuro rifugio per inguaribili romantici. Tra i più suggestivi villaggi corsi, vigilato dall'immancabile torre genovese, costruito su uno scoglio, non è stato stravolto dall'edilizia turistica e mantiene gran parte dell'antico fascino. Dalla sua marina partono brevi escursioni in barca al Golfo di Girolata, alla Riserva Naturale di Scandola e alle Grotte di Capo Rosso.
L'escursione via mare alla Riserva naturale di Scandola, della durata di circa tre ore, permette di ammirare l'area protetta fin nei suoi anfratti più nascosti. Il massiccio della Scandola, di origine vulcanica, scavato dal vento e dalla paziente azione del mare, compone uno scenario di grandiosa e selvaggia bellezza, fatto di grotte e fondali marini protetti dove trovano habitat ideale pesci, coralli, aragoste e immense praterie di posidonia. L’area protetta, che si estende per 900 ettari nell’entroterra, dà rifugio a volpi, donnole, pipistrelli, cormorani, tordi, cince e al falco pescatore, un rapace fino a pochi anni fa sul ciglio dell’estinzione.
Tornati a terra, attraversiamo le famose Calanches, formazioni rocciose granitiche, scolpite in forme bizzarre dall'erosione, che tanto ricordano i paesaggi dell'ovest americano. Ritroviamo il mare nei pressi di Cargese, piccolo paese legato a una importante presenza di coloni greci sin dalla metà del 1600 e testimoniata dalla sua chiesa greca, di culto cattolico orientale, con tanto di iconostasi lignea di fine Ottocento. Tutta la costa del golfo di Sagone, da Cargese passando per Sagone fino a Tiuccia, è ricchissima di splendide spiagge di sabbia bianca. Oltrepassata Ajaccio, costeggiamo il golfo fino a Port de Chiavari.
Da Porto Pollo è facile raggiungere Filitosa, il più importante sito archeologico preistorico della Corsica, che i reperti rinvenuti permettono di datare a partire dal Neolitico antico (6.000 a.C.). L’area comprende il museo, con interessanti pannelli esplicativi e reperti tra cui spicca il menhir Scalsa Murta, e l’oppidum, con le sue mura di cinta che difendono uno sperone di roccia lungo oltre 130 metri. Qui si possono osservare resti delle fondamenta di alcune capanne, menhir e diversi monumenti a pianta circolare.
Proseguiamo verso Propriano e Sartene, culla dell'irredentismo corso e interessante per la sua città vecchia e per il Museo della Preistoria corsa. Da qui è agevole raggiungere gli allineamenti archeologici di Palaggiu (il più stupefacente complesso megalitico dell’isola, con i suoi 158 menhir allineati su due file), Stantari (25 menhir, di cui 8 rappresentanti guerrieri armati) e Renaggiu (40 menhir accolti in un bosco di lecci). Nei pressi di quest’ultimo sito archeologico è possibile ammirare il Dolmen di Fontanaccia, il meglio conservato dell’isola. Da Sartene a Bonifacio, nell'estremo sud della Corsica, è breve la distanza, ma grande lo stacco tra la costa verdeggiante e l'aspro, brullo paesaggio che si presenta man mano che si scende verso meridione.
Bonifacio è un colpo d'occhio magnifico: stretta in una gola protetta dal mare, cinta da alte scogliere bianche di roccia calcarea, è uno di quei luoghi di cui ci s'innamora subito. Affacciato da un lato sulle Bocche di Bonifacio che dividono la Corsica dalla vicina Sardegna, su un altopiano dominato dalle fortificazioni della Città Alta, e dall'altro sulla gola di Bonifacio, con le calanche de l'Arenella e de la Catena, Bonifacio guarda alla marina con il suo porticciolo, quasi a volerla proteggere in uno splendido isolamento.
In città da non perdere le mura fortificate con camminamento; la bella chiesa di Ste-Marie-Majeure; quella di St-Dominique, uno dei rari esempi gotici della Corsica; la Scala del Roi d’Aragon che, in parte coperta, raggiunge il mare in 187 ripidi gradini; la chiesa di St-Francois e il suo cimitero marino. L'antico borgo di origine genovese, ancora oggi è difeso da fortificazioni della gloriosa città marinara, che risalgono al XVI secolo. Le mura, che custodiscono la città vecchia, sono dotate di cinque bastioni.
Da Bonifacio a Bastia
Nei dintorni di Bonifacio si trovano alcune delle località balneari più apprezzate dell'isola, come Palombaggia e Santa Giulia. Le bianche spiagge e il mare cristallino meritano tutta la fama che hanno acquisito, ma se l'affollamento è eccessivo si può ripiegare su Cala Rossa, a nord di Porto Vecchio, dove il mare non è da meno.
Da Porto Vecchio ci allontaniamo dalla costa per ritrovarci, in pochi chilometri, immersi in un paesaggio tipicamente alpino, con laghi, foreste di larici e pini e un sottobosco popolato di fitte felci. Attraversiamo la Foresta de l'Ospedale, all'interno del Parco Naturale Regionale Corso. Da Zonza, tipica località montana con case di granito, ci dirigiamo verso il Col de Bavella, da cui si possono ammirare les Aiguilles de Bavella, tra i più noti contrafforti rocciosi della Corsica. La Foresta di Bavella è il regno di larici, pini marittimi, cedri e abeti. Si scende dal passo lungo una strada strettissima, costeggiata da un limpido torrente di montagna e attraverso panorami stupendi.
La Castagniccia - legata all'antica economia contadina, in particolare alla produzione di castagne da cui prende il nome - è un’area poco sfruttata dal turismo, che si dipana in un paesaggio collinare dolce e silenzioso. La Corsica più autentica, stretta alle proprie tradizioni, abita in questa regione e poco concede al turista distratto. La Castagniccia è infatti una regione suggestiva, la cui bellezza va scoperta con calma.
Le sue strade tortuose e sempre in quota, conducono a piccoli borghi incuranti dello scorrere del tempo, a piccole cappelle religiose e a rovine storiche che, di continuo, ci riportano al tormentato passato dell’isola. Tra i villaggi che meritano una visita segnaliamo: La Porta, con la sua chiesa di St-Jean-Baptiste; Morosaglia, città natale di Pasquale Paoli, il più famoso indipendentista corso; Valle d’Alesani; Piedicroce; Cervione e Carcheto-Brustico.
Itinerario
L'itinerario, di circa 700 km, si sviluppa in nove tappe, con partenza e arrivo a Bastia, attraverso un percorso che privilegia la costa rispetto all'interno.
Bastia - Saint Florent. Una volta sbarcati dal traghetto a Bastia si può procedere direttamente per Saint-Florent, da utilizzare come base per l'escursione di Capo Corso. Si seguono le indicazioni della D 81 per il Col de Teghime, si passa per Patrimonio e si giunge a Saint-Florent sull'omonimo golfo.
Saint-Florent - Capo Corso – Saint-Florent. Da Saint-Florent si segue la direzione nord, lungo la D 80 costeggiando il promontorio di Capo Corso. Si prosegue ancora per Port de Centuri per arrivare alla punta estrema del promontorio, in località Barcaggio. A questo punto si ridiscende la D 80 verso Bastia lungo la costa orientale. La strada attraversa Macinaggio ed Erbalunga. Pochi chilometri prima di Bastia si rientra per Saint-Florent.
Saint-Florent - Calvi. Da Saint-Florent si segue la D 81 verso ovest in direzione Calvi. Si entra nel deserto des Agriates, per poi ritornare sul mare, sulla costa della Balagne e giungere a Ile Rousse. Da qui si raggiunge Algajola e Lumio, per scendere e costeggiare il golfo di Calvi.
Calvi - Porto. Il tratto da Calvi a Porto percorre la D 81 con soste a Galeria (si esce sulla D 351 e si raggiunge la baia in pochi minuti) e al Colle della Croce. Porto è una base di partenza privilegiata per le escursioni in barca alla vicina Riserva Naturale di Scandola, al Golfo di Girolata e alle Calanches.
Porto - Porto Pollo. Da Porto a Piana si attraversano le Calanches. Proseguendo verso sud, sulla D 81, la strada corre all'interno per scendere ripida sul mare a Cargese. Oltrepassata Ajaccio, si rientra sulla costa lungo la D 55 che costeggia il golfo fino a Port de Chiavari. Si risale in quota al villaggio di Coti Chiavari e si prosegue sulla D 155 che ridiscende sul mare per arrivare in serata a Porto Pollo.
Porto Pollo - Bonifacio. Da Porto Pollo è facile raggiungere il sito preistorico di Filitosa e poi proseguire sulla D 157 per Propriano e Sartene. Da Sartene parte anche la D 48 che raggiunge gli insediamenti archeologici di Palaggiu e Stantari. Da Sartene a Bonifacio, nell'estremo sud della Corsica, la distanza è breve.
Bonifacio - Porto Vecchio. Da Bonifacio si risale la D 198 fino a Porto Vecchio, e alle località di Palombaggia, Santa Giulia e Cala Rossa.
Porto Vecchio - Col de Bavella. Dalla città, seguendo la D 368, ci si allontana dalla costa per puntare verso l’interno. Si attraversa la Foresta de l'Ospedale, all'interno del Parco Naturale Regionale Corso, fino a Zonza. Da Zonza si prende la direzione per il Col de Bavella. Si scende dal passo lungo la D 268. Rientrati sulla costa all'altezza di Solenzara si riprende la D 198, verso sud, per rientrare in città.
Porto Vecchio - Bastia. Si percorre il tratto orientale dell'isola, fino a Prunete, poi si seguono le indicazioni per Cervione, Piedicroce e La Porta, per poi rientrare sulla costa e seguire le indicazioni per Bastia.
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