Spagna verde: Cantabria, Asturie e Galizia
Arrivare a Santiago de Compostela è una suggestione che va ben al di là della semplice meta turistica. È un approdo dell’immaginario collettivo, un percorso atavico, le cui radici affondano nella religiosità medioevale. Un viaggio che offre l’opportunità di scoprire il verde scintillante di quella Spagna del nord, protesa verso l’oceano. Il nostro itinerario, infatti, attraversa le tre regioni della cosiddetta “Spagna Verde”: Cantabria, Asturie e Galizia. Novecento chilometri immersi in infinite bellezze naturali, in cui la mano dell’uomo ha, spesso, aggiunto bellezza a bellezza.
Testo di Cristiano Pinotti, fotografie di Angelo Fanzini
Cantabria e Asturie
Ideale punto di partenza è Santillana del Mar, a ovest di Santander, un piccolo borgo nell'entroterra, perfetto per prendere confidenza con la pietra, uno degli elementi caratterizzanti il nostro itinerario. Stretti acciottolati introducono in questa cittadina dall’inconfondibile sapore medioevale che si mischia, nelle sue tante botteghe, al profumo dei gustosi formaggi cantabrici. Centro cittadino è Plaza Mayor, dove convergono le due calle principali contornate da begli edifici datati tra il XIV e il XVII secolo. Massima attrattiva di Santillana è però la Collegiata (XII-XIII secolo), un autentico gioiello d’arte romanica, eretto in tre irregolari navate. Da non perdere una visita al chiostro, da cui si accede dalla navata sinistra, e dove spiccano splendidi capitelli allegorici.
Nell’area di Santillana si aprono, inoltre, alcune delle grotte preistoriche più famose del mondo: le Cuevas de Altamira. Al loro interno si possono ammirare spettacolari, e perfettamente conservate, pitture rupestri, che raffigurano bisonti, cavalli e cervi. Purtroppo, o per fortuna, l’accesso è severamente controllato e per poter ammirare questi capolavori dell’arte preistorica è necessario inviare una specifica domanda scritta al Museo National y Centro de Investigacion de Altamira, con almeno due/tre anni di anticipo, oppure visitare il museo stesso che sorge nei pressi delle grotte.
Tra Cantabria e Asturie, a pochi chilometri dalla costa, si apre un’area naturalistica tra le più interessanti dell’intera penisola iberica, sono i Picos de Europa, una piccola catena montuosa che alla spettacolarità dei picchi di roccia calcarea, unisce la suggestione di profonde gole e la possibilità di innumerevoli occasioni di escursione. In questo particolarissimo microclima si è sviluppata una vegetazione di chiara impronta mediterranea, fatta di sugheri e querce, che prosperano accanto a specie tipicamente atlantiche quali roveri e faggi, in una sorta di puzzle pennellato a diverse tonalità di verde.
In un santuario della natura qual è il Parco de Europa, anche l’uomo ha lasciato preziose testimonianze. Nel grazioso centro storico del piccolo villaggio di Potes, la Torre del Infantado, del XV secolo, e la trecentesca chiesa (sconsacrata) di San Vicente Martir, rappresentano il preludio al Monastero di S. Toribio posto nella Valle di Liebàna che si allunga fino a Fuente Dé. Più ad ovest, merita una sosta il Ponte Romano sul Rio Sella di Cangas de Onis, bellissimo, anche se, in tutta probabilità, risalente all’epoca medioevale.
Pochi chilometri separano i Picos dal capoluogo asturiano: Oviedo, adagiata in una piana ai piedi della Cordigliera Cantabrica. Capitale economica, oltre che amministrativa, Oviedo offre una brutta periferia costellata da troppe fabbriche, ma anche eleganti parchi (Parque de San Francisco), vie punteggiate di negozi e un bel centro storico, che ne ricorda gli antichi splendori. Da vedere la Cattedrale di San Salvador, eretta in gotico fiorito tra il 1388 e il 1556, il Museo Archeologico, che conserva pregevoli mosaici romani e soprattutto i suoi numerosi edifici preromanici: San Juliàn de los Prados, il Palacio de Santa Maria de Naranco, la chiesa di Santa Maria de Bendones e quella di San Miguel de Lillo. Tutti questi edifici si caratterizzano per uno stile insolito, per molti aspetti precursore del romanico, e che si è sviluppato in modo pressoché autonomo all’interno del regno asturiano all’epoca della dominazione araba.
Sorpassata Aviles, si apre la Costa Verde delle Asturie, che offre diverse soste panoramiche. Nel continuo susseguirsi di villaggi di pescatori, il più suggestivo è certamente Cudillero, le cui case, dai toni pastello, degradano sino al porticciolo incastonato in una piccola insenatura naturale.
Galizia
La strada, tra innumerevoli spiagge, tra le quali ci piace citare quella di San Roman, arriva sino a Ortiguera, in Galizia, da dove è agevole raggiungere Porto do Barqueiro, caratteristico villaggio di pescatori, e Cabo Ortegal, uno stupendo promontorio roccioso a strapiombo sulle acque dell’oceano. Uno spettacolare scorcio marino, che si contrappone al Massiccio della Capelada, un entroterra ricco di boschi di eucalipti che, percorrendo l’omonima strada, regala viste panoramiche mozzafiato. Le Rias Altas galiziane continuano sino a Cabo Finisterra, l’estrema punta occidentale della Spagna, superata la quale si aprono le spiagge infinite delle Rias Baixas, tra le quali ci piace segnalare la bellissima Praya de Carnota.
Siamo finalmente nella città dell’Apostolo Giacomo. Da oltre un millennio, una delle “mete” per eccellenza. Città culto della cristianità che, in epoca medioevale, muoveva un pellegrinaggio di massa, spinto da una fede che superava montagne, fiumi, banditi, avversità di ogni genere. Città che, attualmente, accoglie migliaia di moderni pellegrini che hanno sostituito il bastone adorno della conchiglia, con macchine fotografiche digitali. Turisti che si accalcano lungo le sue vie medioevali, cercando di comprendere perché, ancora oggi, tanti uomini e donne percorrano, rigorosamente a piedi, il mistico “Camino di Santiago”, in un moto di fede bellissimo quanto anacronistico.
Santiago de Compostela è una città meravigliosa per i suoi monumenti, per la sua storia, per la sua tradizione, ma soprattutto per la gioiosa fatica che si respira tra i pellegrini del terzo millennio, affascinati, come gli altri e più degli altri, dalla maestosa cattedrale che celebra San Giacomo. La cattedrale, edificata sulla presunta tomba dell’apostolo, è un prodigio di due stili in assoluta dicotomia: il romanico e il barocco. Un capolavoro assoluto che lascia senza fiato, impossibile da abbracciare nella sua interezza, bellissimo in infiniti particolari architettonici e scultorei, solenne nella sua crociera sovrastata dall’imponente cupola. Tra i capolavori della cattedrale: la Puerta de las Platerias, il Portico de la Gloria, la Capilla de las Reliquias y Panteon Real, quella di San Fernando y Tesoro, il chiostro, la Capilla Mayor e i Musei.
Tra gli altri monumenti della città vanno citati: il romanico Palacio Gelmirez, il quattrocentesco Hospital de los Reyes Catolicos, il Palacio de Rajoy e il rinascimentale Colegio Mayor de Fonseca. Santiago de Compostela, come tanti borghi e villaggi che compongono questo itinerario, è un elogio alla pietra; una pietra viva, che racconta storie e leggende, immobile testimone delle piccole e grandi vicende umane.
Ideale punto di partenza è Santillana del Mar, a ovest di Santander, un piccolo borgo nell'entroterra, perfetto per prendere confidenza con la pietra, uno degli elementi caratterizzanti il nostro itinerario. Stretti acciottolati introducono in questa cittadina dall’inconfondibile sapore medioevale che si mischia, nelle sue tante botteghe, al profumo dei gustosi formaggi cantabrici. Centro cittadino è Plaza Mayor, dove convergono le due calle principali contornate da begli edifici datati tra il XIV e il XVII secolo. Massima attrattiva di Santillana è però la Collegiata (XII-XIII secolo), un autentico gioiello d’arte romanica, eretto in tre irregolari navate. Da non perdere una visita al chiostro, da cui si accede dalla navata sinistra, e dove spiccano splendidi capitelli allegorici.
Nell’area di Santillana si aprono, inoltre, alcune delle grotte preistoriche più famose del mondo: le Cuevas de Altamira. Al loro interno si possono ammirare spettacolari, e perfettamente conservate, pitture rupestri, che raffigurano bisonti, cavalli e cervi. Purtroppo, o per fortuna, l’accesso è severamente controllato e per poter ammirare questi capolavori dell’arte preistorica è necessario inviare una specifica domanda scritta al Museo National y Centro de Investigacion de Altamira, con almeno due/tre anni di anticipo, oppure visitare il museo stesso che sorge nei pressi delle grotte.
Tra Cantabria e Asturie, a pochi chilometri dalla costa, si apre un’area naturalistica tra le più interessanti dell’intera penisola iberica, sono i Picos de Europa, una piccola catena montuosa che alla spettacolarità dei picchi di roccia calcarea, unisce la suggestione di profonde gole e la possibilità di innumerevoli occasioni di escursione. In questo particolarissimo microclima si è sviluppata una vegetazione di chiara impronta mediterranea, fatta di sugheri e querce, che prosperano accanto a specie tipicamente atlantiche quali roveri e faggi, in una sorta di puzzle pennellato a diverse tonalità di verde.
In un santuario della natura qual è il Parco de Europa, anche l’uomo ha lasciato preziose testimonianze. Nel grazioso centro storico del piccolo villaggio di Potes, la Torre del Infantado, del XV secolo, e la trecentesca chiesa (sconsacrata) di San Vicente Martir, rappresentano il preludio al Monastero di S. Toribio posto nella Valle di Liebàna che si allunga fino a Fuente Dé. Più ad ovest, merita una sosta il Ponte Romano sul Rio Sella di Cangas de Onis, bellissimo, anche se, in tutta probabilità, risalente all’epoca medioevale.
Pochi chilometri separano i Picos dal capoluogo asturiano: Oviedo, adagiata in una piana ai piedi della Cordigliera Cantabrica. Capitale economica, oltre che amministrativa, Oviedo offre una brutta periferia costellata da troppe fabbriche, ma anche eleganti parchi (Parque de San Francisco), vie punteggiate di negozi e un bel centro storico, che ne ricorda gli antichi splendori. Da vedere la Cattedrale di San Salvador, eretta in gotico fiorito tra il 1388 e il 1556, il Museo Archeologico, che conserva pregevoli mosaici romani e soprattutto i suoi numerosi edifici preromanici: San Juliàn de los Prados, il Palacio de Santa Maria de Naranco, la chiesa di Santa Maria de Bendones e quella di San Miguel de Lillo. Tutti questi edifici si caratterizzano per uno stile insolito, per molti aspetti precursore del romanico, e che si è sviluppato in modo pressoché autonomo all’interno del regno asturiano all’epoca della dominazione araba.
Sorpassata Aviles, si apre la Costa Verde delle Asturie, che offre diverse soste panoramiche. Nel continuo susseguirsi di villaggi di pescatori, il più suggestivo è certamente Cudillero, le cui case, dai toni pastello, degradano sino al porticciolo incastonato in una piccola insenatura naturale.
Galizia
La strada, tra innumerevoli spiagge, tra le quali ci piace citare quella di San Roman, arriva sino a Ortiguera, in Galizia, da dove è agevole raggiungere Porto do Barqueiro, caratteristico villaggio di pescatori, e Cabo Ortegal, uno stupendo promontorio roccioso a strapiombo sulle acque dell’oceano. Uno spettacolare scorcio marino, che si contrappone al Massiccio della Capelada, un entroterra ricco di boschi di eucalipti che, percorrendo l’omonima strada, regala viste panoramiche mozzafiato. Le Rias Altas galiziane continuano sino a Cabo Finisterra, l’estrema punta occidentale della Spagna, superata la quale si aprono le spiagge infinite delle Rias Baixas, tra le quali ci piace segnalare la bellissima Praya de Carnota.
Siamo finalmente nella città dell’Apostolo Giacomo. Da oltre un millennio, una delle “mete” per eccellenza. Città culto della cristianità che, in epoca medioevale, muoveva un pellegrinaggio di massa, spinto da una fede che superava montagne, fiumi, banditi, avversità di ogni genere. Città che, attualmente, accoglie migliaia di moderni pellegrini che hanno sostituito il bastone adorno della conchiglia, con macchine fotografiche digitali. Turisti che si accalcano lungo le sue vie medioevali, cercando di comprendere perché, ancora oggi, tanti uomini e donne percorrano, rigorosamente a piedi, il mistico “Camino di Santiago”, in un moto di fede bellissimo quanto anacronistico.
Santiago de Compostela è una città meravigliosa per i suoi monumenti, per la sua storia, per la sua tradizione, ma soprattutto per la gioiosa fatica che si respira tra i pellegrini del terzo millennio, affascinati, come gli altri e più degli altri, dalla maestosa cattedrale che celebra San Giacomo. La cattedrale, edificata sulla presunta tomba dell’apostolo, è un prodigio di due stili in assoluta dicotomia: il romanico e il barocco. Un capolavoro assoluto che lascia senza fiato, impossibile da abbracciare nella sua interezza, bellissimo in infiniti particolari architettonici e scultorei, solenne nella sua crociera sovrastata dall’imponente cupola. Tra i capolavori della cattedrale: la Puerta de las Platerias, il Portico de la Gloria, la Capilla de las Reliquias y Panteon Real, quella di San Fernando y Tesoro, il chiostro, la Capilla Mayor e i Musei.
Tra gli altri monumenti della città vanno citati: il romanico Palacio Gelmirez, il quattrocentesco Hospital de los Reyes Catolicos, il Palacio de Rajoy e il rinascimentale Colegio Mayor de Fonseca. Santiago de Compostela, come tanti borghi e villaggi che compongono questo itinerario, è un elogio alla pietra; una pietra viva, che racconta storie e leggende, immobile testimone delle piccole e grandi vicende umane.
L'itinerario
Da Santillana del Mar, si segue la E70 e poi la CA (carretera) n. 634 direzione Oviedo. Al km 38 deviare sulla CA n. 621 per Unquera, Panes, Potes. A Potes si prende la CA 185 per risalire fino a Fuente Dè. Si torna a valle seguendo lo stesso percorso a ritroso fino a Panes. A Panes si devia sulla CA n. 114 direzione Covadonga, per Cangas de Onis fino al bivio con la CA n. 634 per Oviedo.
Da Oviedo si prosegue sulla E 70 per Aviles. Si costeggia tutta la Costa Verde delle Asturie e la Galizia settentrionale (Rias Altas) seguendo la E 70 (CA 634). A Porto do Barquero escursione di 7 Km fino al promontorio e al faro di Bares. Si ritorna a Porto Barquero e si prosegue sulla costiera fino a Ortigueira. Si costeggia tutta la baia e a Mera si devia a destra per il periplo del promontorio di Cabo Ortegal, direzione Carino (attenzione il cartello è poco visibile). A Carino seguire a sinistra per Cabo Ortegal. Si rientra al paesino e dopo il distributore, prendere a destra per San Andrés de Teixido, al cartello indicante San Andres proseguire a sinistra lungo la principale. Scollinato, si scende fino a Cedeira (circa 30 km da Carino).
Costeggiando la CA 646 verso sud si arriva a Ferrol, si prende la C 651 e l'autostrada A 9 per la Coruna, poi prendere la A55 per Carballo e. finita l'autostrada. proseguire sulla CA 552 per Cabo Finisterra. Si ritorna indietro fino a Corcubion, qui si devia a sud costeggiando la costa (Rias Bahas) lungo la CA 550. Nei pressi di Noia si rientra all'interno sulla CA 543 per raggiungere, dopo circa 30 km, la meta del viaggio: Santiago de Compostela.
Da Santillana del Mar, si segue la E70 e poi la CA (carretera) n. 634 direzione Oviedo. Al km 38 deviare sulla CA n. 621 per Unquera, Panes, Potes. A Potes si prende la CA 185 per risalire fino a Fuente Dè. Si torna a valle seguendo lo stesso percorso a ritroso fino a Panes. A Panes si devia sulla CA n. 114 direzione Covadonga, per Cangas de Onis fino al bivio con la CA n. 634 per Oviedo.
Da Oviedo si prosegue sulla E 70 per Aviles. Si costeggia tutta la Costa Verde delle Asturie e la Galizia settentrionale (Rias Altas) seguendo la E 70 (CA 634). A Porto do Barquero escursione di 7 Km fino al promontorio e al faro di Bares. Si ritorna a Porto Barquero e si prosegue sulla costiera fino a Ortigueira. Si costeggia tutta la baia e a Mera si devia a destra per il periplo del promontorio di Cabo Ortegal, direzione Carino (attenzione il cartello è poco visibile). A Carino seguire a sinistra per Cabo Ortegal. Si rientra al paesino e dopo il distributore, prendere a destra per San Andrés de Teixido, al cartello indicante San Andres proseguire a sinistra lungo la principale. Scollinato, si scende fino a Cedeira (circa 30 km da Carino).
Costeggiando la CA 646 verso sud si arriva a Ferrol, si prende la C 651 e l'autostrada A 9 per la Coruna, poi prendere la A55 per Carballo e. finita l'autostrada. proseguire sulla CA 552 per Cabo Finisterra. Si ritorna indietro fino a Corcubion, qui si devia a sud costeggiando la costa (Rias Bahas) lungo la CA 550. Nei pressi di Noia si rientra all'interno sulla CA 543 per raggiungere, dopo circa 30 km, la meta del viaggio: Santiago de Compostela.
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