alsazia: Strasburgo
Crocevia di popoli e di culture, Strasburgo, sede del Parlamento europeo, è il simbolo stesso della nuova Europa. Contesa per secoli da Francia e Germania, ha fatto tesoro della sua lunga storia e oggi si presenta come una città che ha saputo cogliere il meglio di queste due culture, presentando al visitatore un volto estremamente piacevole e ricco di fascino. Il suo centro storico - protetto da due bracci dell’Ill, un affluente del Reno – è uno scrigno di piccole proporzioni con un incredibile numero di capolavori artistici.
Testo di Cristiano Pinotti, fotografie di Angelo Fanzini
Fulcro turistico di quest’isola monumentale è la piazza della Cattedrale dominata dall'immensa mole di Notre Dame e della sua unica torre, che si staglia nel cielo fino a un’altezza di 142 metri. Splendido esempio di arte gotica, tra esili colonne e raffinati ricami, presenta una spettacolare, ma al contempo elegante, facciata in arenaria rosa, interrotta da un rosone a sedici petali, del quale si riesce a cogliere la straordinaria potenza estetica solo varcando uno dei tre ingressi cuspidati. Infatti, se l’esterno è il trionfo dell’innalzamento a Dio attraverso la pietra, l’interno della cattedrale rappresenta il desiderio di raggiungere il cielo tramite la luce.
La navata centrale, illuminata da immense vetrate, è uno spettacolo di assoluta bellezza: la migliore risposta a quanti si ostinano a vedere nel medioevo un periodo oscurantista. Eccolo invece il medioevo, una forza sublime che, nella sua espressione gotica, slancia l’uomo verso Dio attraverso concezioni architettoniche ardite e spettacolari. Le tre navate custodiscono una serie infinita di capolavori: il pulpito di Hans Hammer, l’organo, i fonti battesimali, la cappella di San Giovanni, l’abside romanico e il celebre orologio astronomico, autentica meraviglia della scienza e della tecnica rinascimentale, e restaurato in epoca ottocentesca.
Con occhi ancora trasognanti, si può quindi tornare alla luce del sole e godere appieno delle bellezze che si affacciano sulla piazza della cattedrale. Su tutte la Maison Kammerzell, la più interessante casa a graticcio della città, riccamente decorata da personaggi biblici e mitologici, segni zodiacali e musicisti. Le sue 75 finestre sormontano una bella serie di possenti archi medioevali. Poco più in là è la volta della Pharmacie du Cerf, la più antica farmacia di Francia, già menzionata nel XV secolo. A pochi passi da Notre Dame, il Castello Rohan, armonioso edificio già palazzo vescovile e attualmente sede di tre interessanti esposizioni: Il museo delle arti decorative, quello di belle arti e, al piano interrato, il museo archeologico.
Sempre in Palace du Château merita una visita il Musee de l’Oeuvre ospitato da due attigui edifici, l’uno gotico e l’altro rinascimentale. Seguendo Rue de Maroquin, tra splendidi scorci di case a graticcio, si arriva alla Grande Boucherie, risalente al 1586, oggi sede del Museo storico. Poco più avanti il Ponte del Corvo, che introduce, attraverso un’anonima facciata, a una delle più antiche locande di Strasburgo, la au Corbeau, citata già nel 1306 e che conserva ballatoi, passerelle e scale a chiocciola risalenti alla prima metà del Seicento. Una breve passeggiata lungo l’Ill porta a scoprire prima il Museo Alsaziano, un vero tesoro di arte popolare, e poi la chiesa di S. Thomas caratterizzata da una massiccia facciata, un imponente campanile romanico e, all'interno, il grandioso organo Silbermann, di eccezionale sonorità, e più volte suonato dal premio Nobel per la pace Albert Schweitzer.
A pochi passi di distanza si apre la Petit France il cui nome, curiosamente, deriva da un ospedale, attualmente scomparso, specializzato nella cura del cosiddetto “mal francese”, la sifilide. L’intero quartiere è dominato dalle antiche case dei conciatori di pelle e dalle massicce torri medioevali dei Ponts Couverts. Poco più avanti, la terrazza posta sulla Grande Diga offre la possibilità di godere di un’ampia panoramica sulla Petit France e sulla città intera. Un autentico balzo epocale è invece offerto dall'attiguo Museo di arte moderna e contemporanea, che percorre l’arte figurativa del XIX e XX secolo. Un contrasto tra antico e contemporaneo, che si acuisce ancor più alla vista della moderna rete tranviaria, attraverso la quale avveniristici tram a energia pulita permettono di girare l’intera città.
Attraversando Place Kleber, vitale punto di incontro cittadino, si raggiunge Piazza Gutenberg dove, oltre a un monumento dedicato al celebre inventore dei caratteri mobili, si può ammirare uno dei migliori edifici rinascimentali dell’intera Alsazia. La piazza si collega nuovamente alla Cattedrale attraverso una stretta via adorna di case a traliccio, tra le quali spicca un pregevole balcone in ferro battuto del XVIII secolo. Una bella passeggiata, che oltrepassando l’Ill, porta poco fuori dal centro storico, raggiunge il colossale Palazzo del Reno in arenaria gialla, posto nella sontuosa Piazza della Repubblica, dove si può ammirare la maestosità degli edifici voluti, a partire dall'annessione del 1870, dall'Impero prussiano.
Meritano una visita la Chiesa di S. Paul, in stile neogotico, l’Università, e Place Saint-Etienne, una delle piazzette strasburghesi più ricche di fascino. Infine, all'esterno del classico percorso storico-artistico cittadino, a nord della città, dove l’Ill si congiunge al canale che va dalla Marna al Reno, si estende il cosiddetto quartiere europeo: un’area che comprende tutti gli edifici, estremamente moderni, dedicati a ospitare le istituzioni internazionali che fanno capo a Strasburgo.
L’intera Alsazia, al pari della confinante Lorena, durante il suo lungo percorso storico, è vissuta in equilibrio tra due realtà spesso in lotta tra loro: il mondo franco e quello germanico. Strasburgo è stata quindi “sballottata” in un tourbillon di poteri politici, lotte religiose e contrastanti modi di vivere. Le prime notizie sulla città ci giungono da un castrum romano, di circa un decennio antecedente la nascita di Cristo. La latina Argentoratum diverrà Strateburgum, città delle strade, circa cinque secoli più tardi, epoca in cui, da una cinquantina d’anni, il borgo gravitava in contesto alemanno (e quindi tedesco), ma che, per opera di Clodoveo, venne ricondotto in ambito franco. Nel 870 ritorna però al Sacro Romano Impero Germanico e tale resta sino ai trattati di Westfalia che, nel 1681, restituiscono la città alla Francia di Luigi XIV. Due secoli dopo, nel 1870, gli eserciti francesi capitolano davanti alle truppe prussiane e Strasburgo diviene capitale della Provincia Imperiale d’Alsazia e Lorena.
La prima guerra mondiale cambia di nuovo le cose e le truppe del generale francese Gouraud entrano in città il 22 novembre 1918. Le pavide democrazie europee sottovalutano però l’ambiziosa pazzia che sta dilagando in Germania e, ancora una volta, e siamo nel 1940, le truppe tedesche entrano in città annettendo Strasburgo al Reich. Un’occupazione che dura solo quattro anni: nel novembre del 1944 Leclerc riporta Strasburgo in ambito Francese. La storia successiva, fortunatamente, è assai meno cruenta e racconta del Consiglio d’Europa (1949), del Parlamento europeo (1979) e della costruzione del nuovo edificio, ultimata nel 1999, sede del parlamento di questa vecchia Europa che, almeno per quanto concerne i dissidi che nascono nel proprio continente, pare aver deciso che è molto più saggio discuterne in un moderno e funzionale emiciclo, piuttosto che a cannonate su anonimi campi incolti.
La navata centrale, illuminata da immense vetrate, è uno spettacolo di assoluta bellezza: la migliore risposta a quanti si ostinano a vedere nel medioevo un periodo oscurantista. Eccolo invece il medioevo, una forza sublime che, nella sua espressione gotica, slancia l’uomo verso Dio attraverso concezioni architettoniche ardite e spettacolari. Le tre navate custodiscono una serie infinita di capolavori: il pulpito di Hans Hammer, l’organo, i fonti battesimali, la cappella di San Giovanni, l’abside romanico e il celebre orologio astronomico, autentica meraviglia della scienza e della tecnica rinascimentale, e restaurato in epoca ottocentesca.
Con occhi ancora trasognanti, si può quindi tornare alla luce del sole e godere appieno delle bellezze che si affacciano sulla piazza della cattedrale. Su tutte la Maison Kammerzell, la più interessante casa a graticcio della città, riccamente decorata da personaggi biblici e mitologici, segni zodiacali e musicisti. Le sue 75 finestre sormontano una bella serie di possenti archi medioevali. Poco più in là è la volta della Pharmacie du Cerf, la più antica farmacia di Francia, già menzionata nel XV secolo. A pochi passi da Notre Dame, il Castello Rohan, armonioso edificio già palazzo vescovile e attualmente sede di tre interessanti esposizioni: Il museo delle arti decorative, quello di belle arti e, al piano interrato, il museo archeologico.
Sempre in Palace du Château merita una visita il Musee de l’Oeuvre ospitato da due attigui edifici, l’uno gotico e l’altro rinascimentale. Seguendo Rue de Maroquin, tra splendidi scorci di case a graticcio, si arriva alla Grande Boucherie, risalente al 1586, oggi sede del Museo storico. Poco più avanti il Ponte del Corvo, che introduce, attraverso un’anonima facciata, a una delle più antiche locande di Strasburgo, la au Corbeau, citata già nel 1306 e che conserva ballatoi, passerelle e scale a chiocciola risalenti alla prima metà del Seicento. Una breve passeggiata lungo l’Ill porta a scoprire prima il Museo Alsaziano, un vero tesoro di arte popolare, e poi la chiesa di S. Thomas caratterizzata da una massiccia facciata, un imponente campanile romanico e, all'interno, il grandioso organo Silbermann, di eccezionale sonorità, e più volte suonato dal premio Nobel per la pace Albert Schweitzer.
A pochi passi di distanza si apre la Petit France il cui nome, curiosamente, deriva da un ospedale, attualmente scomparso, specializzato nella cura del cosiddetto “mal francese”, la sifilide. L’intero quartiere è dominato dalle antiche case dei conciatori di pelle e dalle massicce torri medioevali dei Ponts Couverts. Poco più avanti, la terrazza posta sulla Grande Diga offre la possibilità di godere di un’ampia panoramica sulla Petit France e sulla città intera. Un autentico balzo epocale è invece offerto dall'attiguo Museo di arte moderna e contemporanea, che percorre l’arte figurativa del XIX e XX secolo. Un contrasto tra antico e contemporaneo, che si acuisce ancor più alla vista della moderna rete tranviaria, attraverso la quale avveniristici tram a energia pulita permettono di girare l’intera città.
Attraversando Place Kleber, vitale punto di incontro cittadino, si raggiunge Piazza Gutenberg dove, oltre a un monumento dedicato al celebre inventore dei caratteri mobili, si può ammirare uno dei migliori edifici rinascimentali dell’intera Alsazia. La piazza si collega nuovamente alla Cattedrale attraverso una stretta via adorna di case a traliccio, tra le quali spicca un pregevole balcone in ferro battuto del XVIII secolo. Una bella passeggiata, che oltrepassando l’Ill, porta poco fuori dal centro storico, raggiunge il colossale Palazzo del Reno in arenaria gialla, posto nella sontuosa Piazza della Repubblica, dove si può ammirare la maestosità degli edifici voluti, a partire dall'annessione del 1870, dall'Impero prussiano.
Meritano una visita la Chiesa di S. Paul, in stile neogotico, l’Università, e Place Saint-Etienne, una delle piazzette strasburghesi più ricche di fascino. Infine, all'esterno del classico percorso storico-artistico cittadino, a nord della città, dove l’Ill si congiunge al canale che va dalla Marna al Reno, si estende il cosiddetto quartiere europeo: un’area che comprende tutti gli edifici, estremamente moderni, dedicati a ospitare le istituzioni internazionali che fanno capo a Strasburgo.
L’intera Alsazia, al pari della confinante Lorena, durante il suo lungo percorso storico, è vissuta in equilibrio tra due realtà spesso in lotta tra loro: il mondo franco e quello germanico. Strasburgo è stata quindi “sballottata” in un tourbillon di poteri politici, lotte religiose e contrastanti modi di vivere. Le prime notizie sulla città ci giungono da un castrum romano, di circa un decennio antecedente la nascita di Cristo. La latina Argentoratum diverrà Strateburgum, città delle strade, circa cinque secoli più tardi, epoca in cui, da una cinquantina d’anni, il borgo gravitava in contesto alemanno (e quindi tedesco), ma che, per opera di Clodoveo, venne ricondotto in ambito franco. Nel 870 ritorna però al Sacro Romano Impero Germanico e tale resta sino ai trattati di Westfalia che, nel 1681, restituiscono la città alla Francia di Luigi XIV. Due secoli dopo, nel 1870, gli eserciti francesi capitolano davanti alle truppe prussiane e Strasburgo diviene capitale della Provincia Imperiale d’Alsazia e Lorena.
La prima guerra mondiale cambia di nuovo le cose e le truppe del generale francese Gouraud entrano in città il 22 novembre 1918. Le pavide democrazie europee sottovalutano però l’ambiziosa pazzia che sta dilagando in Germania e, ancora una volta, e siamo nel 1940, le truppe tedesche entrano in città annettendo Strasburgo al Reich. Un’occupazione che dura solo quattro anni: nel novembre del 1944 Leclerc riporta Strasburgo in ambito Francese. La storia successiva, fortunatamente, è assai meno cruenta e racconta del Consiglio d’Europa (1949), del Parlamento europeo (1979) e della costruzione del nuovo edificio, ultimata nel 1999, sede del parlamento di questa vecchia Europa che, almeno per quanto concerne i dissidi che nascono nel proprio continente, pare aver deciso che è molto più saggio discuterne in un moderno e funzionale emiciclo, piuttosto che a cannonate su anonimi campi incolti.