Toscana: l'Isola d'Elba
Perla indiscussa tra le sette dell’Arcipelago Toscano, l’Isola d’Elba si presta a veri e propri pellegrinaggi naturalistici da compiere anche solo per una vacanza di pochi giorni. La bellezza dei paesaggi isolani è direttamente proporzionale al valore inestimabile che questo luogo restituisce all'arcipelago che, a sua volta, con il suo Parco Nazionale (istituito nel 1996), è la riserva marina più grande d’Europa. Un paradiso ambientale questo, facilmente a portata di mano grazie alle brevi traversate in traghetto da Piombino. Attraversando in lungo e in largo l’isola, con i propri mezzi (a due o quattro ruote) e in pieno spirito di autonomia, si potrà apprezzare pienamente ogni singolo dono di questo meraviglioso angolo d’Italia con 150 chilometri di coste e una macchia mediterranea che si estende a perdita d’occhio.
Testo a cura della redazione, foto di Angelo Fanzini
Il nostro itinerario comincia a Portoferraio, capoluogo e principale centro portuale dell'Elba, situato sulla costa nordorientale su di un promontorio che ne delimita a nord la baia. La città mantiene ancora oggi l’assetto che le fu dato da Cosimo I dei Medici nel XVI secolo, quando, dopo averla ribattezzata Cosmopoli, fece iniziare le grandi opere di fortificazione. Lo spettacolo della città fortificata appare lentamente allo sguardo dalla Darsena di Portoferraio, dando l’impressione immediata di un valico inespugnabile e ricco di storia.
Primo tra gli edifici monumentali che campeggiano in questo scorcio, la Torre del Martello o di Passannante, alla Linguella. La struttura, di forma ottagonale, oggi adibita a museo archeologico, vigila sull’estremità della lingua di terra che le dà il nome, primo caposaldo delle fortificazioni volute da Cosimo I.
Procedendo lungo le bianche mura medicee che attraversano l’abitato, si giunge al Forte Stella che spicca con le sue tonalità rossastre, abbarbicato sul promontorio che sovrasta la cittadina. Ma a fare da padrone tra le fortificazioni medicee è il Forte Falcone che domina il più alto del promontorio con mura in roccia viva, emblema di una potenza che non intendeva capitolare, anche se più volte cinta d’assedio da pirati e invasori. Inevitabile, nella città che ospitò l’esule Napoleone Bonaparte nel 1814, non imbattersi nelle Residenze dell’imperatore, la Villa dei Mulini, oggi Museo Nazionale. La casa fu costruita circa un secolo prima del suo arrivo presso alcuni mulini a vento che sfruttavano dalle loro posizioni elevate le brezze marine. Da qui si gode una splendida veduta sul golfo.
Procedendo il nostro giro sull’isola in senso orario, la nostra prossima tappa è l’eldorado minerario di Rio Marina. Nota fin dall'antichità per l’estrazione del ferro, la città si trova nel versante orientale dell'isola in una piccola insenatura di mare contornata da colline dal colore della terra rossastra per la presenza diffusa di ossido di ferro. E’ proprio il Museo minerario Isola d’Elba (aperto da aprile ad ottobre) la principale attrazione di quella che oggi è una località turistica in piena regola. Il museo permette di visionare circa 1000 esemplari selezionati di minerali, provenienti dalle diverse parti dell'Elba, e di visitare le miniere.
Porto Azzurro è il passaggio obbligato per giungere in uno dei più sorprendenti borghi dell’isola, Capoliveri. Oggi rinomata località balneare, Porto Azzurro si affaccia sul Golfo di Mola, la più ampia insenatura della costa orientale dell'Elba con il suo porto ben riparato dove attraccano navi-traghetto e imbarcazioni da turismo. Tra le spiagge che impreziosiscono il litorale richiamando costantemente i tanti patiti del bel mare da queste parti, si segnalano quelle sabbiose di Barbarossa, Reale, La Rossa, quella di ghiaia di Terranera e La Pienotta, fatta di sabbia e scogli. Tra i monumenti di interesse, si segnala la Fortezza di Longone, a pianta stellata ispirata alla rocca della cittadella di Anversa, commissionata all'architetto spagnolo Garcia di Toledo da Filippo III di Spagna nel 1603.
La prossima tappa è Capoliveri e ci porta a 167 metri sul livello del mare, sopra una terrazza che si adagia su una dorsale del Monte Calamita. Interessanti, dal punto di vista storico e culturale, sono il Santuario della Madonna delle Grazie, il Forte Focardo e l'Abside della Cappella di S. Michele. Quest’ultima, riferibile alla prima metà del XII secolo, costituisce la più antica testimonianza dell’architettura romanica nell’isola. Nota anche come Pieve di Capoliveri, è l’esempio artisticamente più compiuto del romanico elbano, anche se ne rimangono pochi resti. Capoliveri è un’ottima base di partenza per escursioni nei suggestivi dintorni, ricchi di abbondante natura, dalla Cala dell’Innamorata alle spiagge di Naregno fino al promontorio del monte Calamita.
Raggiungibile in moto e auto nella parte orientale dell'isola, la bella spiaggia di Naregno offre 500 metri di fine ghiaia, ed è una tra le più belle del luogo. Dopo il relax marino in spiaggia, prima di lasciare il comune, vale la pena spingersi nell'escursione panoramica fino al monte Calamita, seguendo l’indicazione “Miniera Calamita” per imboccare la vecchia strada sterrata delle miniere, percorribile anche a piedi o in bicicletta. Sono garantiti, durante il percorso, scorci di grande bellezza e l’accesso ad alcune incantevoli calette come quella dell’Innamorata di sabbia ferrosa. La spiaggia dell’Innamorata rimanda alla leggenda più famosa del posto che narra l’infelice storia di due innamorati che trovavano in spiaggia l’unico rifugio per il loro amore ostacolato. Il giorno del loro fidanzamento (14 luglio) viene oggi ricordato con la Festa dell’Innamorata. Di fronte all’Innamorata si trovano le Isole Gemini, raggiungibili a nuoto, con una piccola caletta di ghiaia.
Da Capoliveri si devia ad ovest e, dopo Marina di Campo, la strada segue la costa sud-occidentale dell'isola, intarsiata da stupendi scorci restituiti da spiagge giustamente famose come quelle di Cavoli, Seccheto, Fetovaia, Fonza e Galenzana. Scogli e fitte distese di sabbia e ghiaia, un mare turchese che nulla ha da invidiare a lontani paradisi tropicali, fanno da sottofondo visivo costante del viaggio. E se a Seccheto sono le piscine naturali della roccia a creare pozze naturali a pochi metri dal mare, nella spiaggia di Fetovaia il richiamo maggiore è la famosa baia racchiusa da un verde promontorio che si prolunga nel mare cristallino e alla sua spiaggia di sabbia dorata. E’ questo un luogo molto affollato durante l’estate, essendo una delle spiagge effettivamente più belle di questo versante dell’isola.
Raggiunta la costa nord, una sosta meritano senz’altro Capo San'Andrea e Marciana Marina. Piccola isola nell’isola all’interno del comune di Marciana, Capo Sant’Andrea è un piccolo scrigno che seduce con la sua quiete. Il mare pieno di scogli, i sentieri panoramici che si diramano tra calette nascoste nella macchia mediterranea, le eleganti strutture di charme e i ristoranti gourmet riempiono questo luogo di prestigioso fascino. Qui ci si lascia alle spalle il clamore dei luoghi più gettonati dell’isola, e ci si gode la natura sempre generosa, tra i boschi di Marciana Alta e gli onnipresenti sfondi marini.
Il territorio di Marciana Marina è disposto a semicerchio intorno ad un’insenatura della costa nord-occidentale dell'Elba. Questo piccolo borgo di pescatori è il più piccolo comune della Toscana, non per questo meno attraente, anzi. La sua tradizione marinara condensata nel pittoresco porticciolo, è una calamita per molti appassionati di vela e barche. Ricavato nell'angolo di ponente della rada, il Porto di Marciana è protetto da un molo a gomito che ha inizio dalla scogliera sovrastata dalla Torre Pisana.
Spiagge di grande bellezza non mancano, tra le più famose se ne possono elencare almeno 13: Redinoce, Le Sprizze, il Bagno (una delle spiagge più frequentate dai marinasi, nota per la presenza della Tonnara/Marfaraggio del Bagno), Costa di Cote Tonda/Remontò (minuscola e deliziosa caletta di ghiaie incastonata tra scogli affioranti), la spiaggia dello Schioppo (facilmente raggiungibile dalla strada provinciale 25 scendendo per circa 100 metri tra pini e macchia mediterranea).
E poi la Crocetta (detta anche “Spiaggia delle Anime”, la più fotografata dell’Elba), la Spiaggia della Madonnina o di Punta Nera, La Marina (al centro del golfo, davanti ai giardini pubblici ed al lungomare), la Fenicia e la Fenicetta (minuscola spiaggia che segna il confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano), la Ripa Barata (segnalata da Legambiente tra le 10 più belle d’Italia), la Caletta conosciuta anche come Spiaggia della Baronessa e, infine, La Cala, spiaggia segnalata dalla Guida Blu del Touring Club e da Legambiente, si trova nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Prima di rientrare a Portoferraio per concludere il nostro itinerario, una sosta d’obbligo è a Capo d'Enfola, là dove la costa elbana si prodiga in altre incredibili acrobazie geologiche. Il promontorio dell’Enfola è attaccato alla terraferma da un istmo strettissimo e proprio qui si formano due spiagge, una lato nord, l’altra lato sud. Vi spicca la vecchia tonnara, dove fino al 1958 si lavoravano i tonni pescati in quelle acque ed ora di proprietà del Parco dell'Arcipelago Toscano. Di quest’ultimo, infine, come non ricordare che la sua lussureggiante appariscenza può essere legata a quella di Venere. Secondo il mito, la dea uscendo dal mare, perse sette perle dalla sua collana: i sette frammenti di paradiso che tutti conosciamo, o dovremmo conoscere, al nome di Elba, Capraia, Montecristo, Pianosa, Giglio, Giannutri e Gorgona.
Perla indiscussa tra le sette dell’Arcipelago Toscano, l’Isola d’Elba si presta a veri e propri pellegrinaggi naturalistici da compiere anche solo per una vacanza di pochi giorni. La bellezza dei paesaggi isolani è direttamente proporzionale al valore inestimabile che questo luogo restituisce all'arcipelago che, a sua volta, con il suo Parco Nazionale (istituito nel 1996), è la riserva marina più grande d’Europa. Un paradiso ambientale questo, facilmente a portata di mano grazie alle brevi traversate in traghetto da Piombino. Attraversando in lungo e in largo l’isola, con i propri mezzi (a due o quattro ruote) e in pieno spirito di autonomia, si potrà apprezzare pienamente ogni singolo dono di questo meraviglioso angolo d’Italia con 150 chilometri di coste e una macchia mediterranea che si estende a perdita d’occhio.
Testo a cura della redazione, foto di Angelo Fanzini
Il nostro itinerario comincia a Portoferraio, capoluogo e principale centro portuale dell'Elba, situato sulla costa nordorientale su di un promontorio che ne delimita a nord la baia. La città mantiene ancora oggi l’assetto che le fu dato da Cosimo I dei Medici nel XVI secolo, quando, dopo averla ribattezzata Cosmopoli, fece iniziare le grandi opere di fortificazione. Lo spettacolo della città fortificata appare lentamente allo sguardo dalla Darsena di Portoferraio, dando l’impressione immediata di un valico inespugnabile e ricco di storia.
Primo tra gli edifici monumentali che campeggiano in questo scorcio, la Torre del Martello o di Passannante, alla Linguella. La struttura, di forma ottagonale, oggi adibita a museo archeologico, vigila sull’estremità della lingua di terra che le dà il nome, primo caposaldo delle fortificazioni volute da Cosimo I.
Procedendo lungo le bianche mura medicee che attraversano l’abitato, si giunge al Forte Stella che spicca con le sue tonalità rossastre, abbarbicato sul promontorio che sovrasta la cittadina. Ma a fare da padrone tra le fortificazioni medicee è il Forte Falcone che domina il più alto del promontorio con mura in roccia viva, emblema di una potenza che non intendeva capitolare, anche se più volte cinta d’assedio da pirati e invasori. Inevitabile, nella città che ospitò l’esule Napoleone Bonaparte nel 1814, non imbattersi nelle Residenze dell’imperatore, la Villa dei Mulini, oggi Museo Nazionale. La casa fu costruita circa un secolo prima del suo arrivo presso alcuni mulini a vento che sfruttavano dalle loro posizioni elevate le brezze marine. Da qui si gode una splendida veduta sul golfo.
Procedendo il nostro giro sull’isola in senso orario, la nostra prossima tappa è l’eldorado minerario di Rio Marina. Nota fin dall'antichità per l’estrazione del ferro, la città si trova nel versante orientale dell'isola in una piccola insenatura di mare contornata da colline dal colore della terra rossastra per la presenza diffusa di ossido di ferro. E’ proprio il Museo minerario Isola d’Elba (aperto da aprile ad ottobre) la principale attrazione di quella che oggi è una località turistica in piena regola. Il museo permette di visionare circa 1000 esemplari selezionati di minerali, provenienti dalle diverse parti dell'Elba, e di visitare le miniere.
Porto Azzurro è il passaggio obbligato per giungere in uno dei più sorprendenti borghi dell’isola, Capoliveri. Oggi rinomata località balneare, Porto Azzurro si affaccia sul Golfo di Mola, la più ampia insenatura della costa orientale dell'Elba con il suo porto ben riparato dove attraccano navi-traghetto e imbarcazioni da turismo. Tra le spiagge che impreziosiscono il litorale richiamando costantemente i tanti patiti del bel mare da queste parti, si segnalano quelle sabbiose di Barbarossa, Reale, La Rossa, quella di ghiaia di Terranera e La Pienotta, fatta di sabbia e scogli. Tra i monumenti di interesse, si segnala la Fortezza di Longone, a pianta stellata ispirata alla rocca della cittadella di Anversa, commissionata all'architetto spagnolo Garcia di Toledo da Filippo III di Spagna nel 1603.
La prossima tappa è Capoliveri e ci porta a 167 metri sul livello del mare, sopra una terrazza che si adagia su una dorsale del Monte Calamita. Interessanti, dal punto di vista storico e culturale, sono il Santuario della Madonna delle Grazie, il Forte Focardo e l'Abside della Cappella di S. Michele. Quest’ultima, riferibile alla prima metà del XII secolo, costituisce la più antica testimonianza dell’architettura romanica nell’isola. Nota anche come Pieve di Capoliveri, è l’esempio artisticamente più compiuto del romanico elbano, anche se ne rimangono pochi resti. Capoliveri è un’ottima base di partenza per escursioni nei suggestivi dintorni, ricchi di abbondante natura, dalla Cala dell’Innamorata alle spiagge di Naregno fino al promontorio del monte Calamita.
Raggiungibile in moto e auto nella parte orientale dell'isola, la bella spiaggia di Naregno offre 500 metri di fine ghiaia, ed è una tra le più belle del luogo. Dopo il relax marino in spiaggia, prima di lasciare il comune, vale la pena spingersi nell'escursione panoramica fino al monte Calamita, seguendo l’indicazione “Miniera Calamita” per imboccare la vecchia strada sterrata delle miniere, percorribile anche a piedi o in bicicletta. Sono garantiti, durante il percorso, scorci di grande bellezza e l’accesso ad alcune incantevoli calette come quella dell’Innamorata di sabbia ferrosa. La spiaggia dell’Innamorata rimanda alla leggenda più famosa del posto che narra l’infelice storia di due innamorati che trovavano in spiaggia l’unico rifugio per il loro amore ostacolato. Il giorno del loro fidanzamento (14 luglio) viene oggi ricordato con la Festa dell’Innamorata. Di fronte all’Innamorata si trovano le Isole Gemini, raggiungibili a nuoto, con una piccola caletta di ghiaia.
Da Capoliveri si devia ad ovest e, dopo Marina di Campo, la strada segue la costa sud-occidentale dell'isola, intarsiata da stupendi scorci restituiti da spiagge giustamente famose come quelle di Cavoli, Seccheto, Fetovaia, Fonza e Galenzana. Scogli e fitte distese di sabbia e ghiaia, un mare turchese che nulla ha da invidiare a lontani paradisi tropicali, fanno da sottofondo visivo costante del viaggio. E se a Seccheto sono le piscine naturali della roccia a creare pozze naturali a pochi metri dal mare, nella spiaggia di Fetovaia il richiamo maggiore è la famosa baia racchiusa da un verde promontorio che si prolunga nel mare cristallino e alla sua spiaggia di sabbia dorata. E’ questo un luogo molto affollato durante l’estate, essendo una delle spiagge effettivamente più belle di questo versante dell’isola.
Raggiunta la costa nord, una sosta meritano senz’altro Capo San'Andrea e Marciana Marina. Piccola isola nell’isola all’interno del comune di Marciana, Capo Sant’Andrea è un piccolo scrigno che seduce con la sua quiete. Il mare pieno di scogli, i sentieri panoramici che si diramano tra calette nascoste nella macchia mediterranea, le eleganti strutture di charme e i ristoranti gourmet riempiono questo luogo di prestigioso fascino. Qui ci si lascia alle spalle il clamore dei luoghi più gettonati dell’isola, e ci si gode la natura sempre generosa, tra i boschi di Marciana Alta e gli onnipresenti sfondi marini.
Il territorio di Marciana Marina è disposto a semicerchio intorno ad un’insenatura della costa nord-occidentale dell'Elba. Questo piccolo borgo di pescatori è il più piccolo comune della Toscana, non per questo meno attraente, anzi. La sua tradizione marinara condensata nel pittoresco porticciolo, è una calamita per molti appassionati di vela e barche. Ricavato nell'angolo di ponente della rada, il Porto di Marciana è protetto da un molo a gomito che ha inizio dalla scogliera sovrastata dalla Torre Pisana.
Spiagge di grande bellezza non mancano, tra le più famose se ne possono elencare almeno 13: Redinoce, Le Sprizze, il Bagno (una delle spiagge più frequentate dai marinasi, nota per la presenza della Tonnara/Marfaraggio del Bagno), Costa di Cote Tonda/Remontò (minuscola e deliziosa caletta di ghiaie incastonata tra scogli affioranti), la spiaggia dello Schioppo (facilmente raggiungibile dalla strada provinciale 25 scendendo per circa 100 metri tra pini e macchia mediterranea).
E poi la Crocetta (detta anche “Spiaggia delle Anime”, la più fotografata dell’Elba), la Spiaggia della Madonnina o di Punta Nera, La Marina (al centro del golfo, davanti ai giardini pubblici ed al lungomare), la Fenicia e la Fenicetta (minuscola spiaggia che segna il confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano), la Ripa Barata (segnalata da Legambiente tra le 10 più belle d’Italia), la Caletta conosciuta anche come Spiaggia della Baronessa e, infine, La Cala, spiaggia segnalata dalla Guida Blu del Touring Club e da Legambiente, si trova nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Prima di rientrare a Portoferraio per concludere il nostro itinerario, una sosta d’obbligo è a Capo d'Enfola, là dove la costa elbana si prodiga in altre incredibili acrobazie geologiche. Il promontorio dell’Enfola è attaccato alla terraferma da un istmo strettissimo e proprio qui si formano due spiagge, una lato nord, l’altra lato sud. Vi spicca la vecchia tonnara, dove fino al 1958 si lavoravano i tonni pescati in quelle acque ed ora di proprietà del Parco dell'Arcipelago Toscano. Di quest’ultimo, infine, come non ricordare che la sua lussureggiante appariscenza può essere legata a quella di Venere. Secondo il mito, la dea uscendo dal mare, perse sette perle dalla sua collana: i sette frammenti di paradiso che tutti conosciamo, o dovremmo conoscere, al nome di Elba, Capraia, Montecristo, Pianosa, Giglio, Giannutri e Gorgona.